Come capisco che una poesia è una buona poesia
[Riproponiamo la lettura di un intervento di Francesco Terzago pubblicato in gennaio per la rubrica La strada, e che oggi diventa il secondo tema di discussione del nostro spazio Parliamone a cui tutti sono invitati a partecipare (qui). Buona lettura.] È da parecchio tempo che mi pongo questa domanda, sostanzialmente perché è da parecchio tempo [...]
Così vicino, così lontano.
‘Io tengo particolarmente all’idea che la mia pittura non esprima niente’ R. Magritte Succede tutto da troppo vicino, da questa bufala terribile del ‘qui e ora’, e allora questo quotidiano diventa palloso, dismesso e logorante. L’incapacità di prendere distanza dal presente ha prodotto risultati devastanti e lì risiede la natura di ogni autoreferenza, quella che [...]
Due letture
L’impressione (a caldo) scaturita dalla lettura delle ultime prove di Marco Giovenale è che ci troviamo in presenza di una scrittura (fredda, per definizione dello stesso autore) a due voci. Usciti di recente (settembre 2010) e quasi contestualmente, Shelter (Donzelli) e Quasi tutti (Polìmata) offrono infatti, per mano dello stesso autore, testimonianza di due [...]
Specchio, di fronte
Nei suoi “quadri specchianti” Michelangelo Pistoletto azzarda il massimo grado di oggettività raggiungibile attraverso un’opera. L’immagine fotografica ricalcata o serigrafata su sfondo riflettente (quasi sempre acciaio inox lucidato) produce un’immersione dello spettatore (e quindi del presente) all’interno dell’opera che a sua volta offre prospettive di attraversamento ambigue (sospese tra realtà dell’osservatore e virtualità dell’immagine):
Per… a Delo
Il peana è un genere le cui caratteristiche principali sono la dedica ad Apollo e la ricorrenza del ritornello iè iè paian (“guaritore”, epiteto con cui veniva appellato il dio). Dal recente “incontro” con un peana tratto da Pindaro (Frammenti, a cura di Roberta Sevieri, Edizioni La Vita Felice) sono scaturite alcune suggestioni di lettura [...]
Fine d’identità
Il brano che si presenta è tratto da Corona (di prossima pubblicazione per le edizioni de La Camera Verde), libro di Luigi Severi imperniato sulla figura della mistica duecentesca Angela da Foligno[1]. È questa a parlare in prima persona nel testo fine d’identità: sentirmi addosso le curve del seno madide di una carne, di un [...]
Dolls, rsvp
Leggendo i testi di Alessandra Cava, insiste per analogia una serie di immagini osservate di recente (Tuscania, 11 settembre) in occasione di una esposizione collettiva curata dal Centro Culturale La Camera Verde. Si tratta di Dolls, percorso fotografico realizzato da Claudio Laureti, di cui si offre qui un esempio: Il quadro offre una prosa composta da [...]
Introduzione e note intorno a tre luoghi della clausura
Esiste, può esistere una poesia senza sguardo? E lo sguardo evoca un luogo? E questo luogo si situa nello spazio visionario della parola, come altro dal materico? E’, il luogo della scrittura, spazio mentale di un già visto, di un già accaduto o piuttosto l’ossatura portante di una parola che rischia, o azzarda, il sentiero [...]
Non è tutto io quello che luccica
Si tende a cercare l’io poetico nell’io acclamante dei propri disagi, o in quello giaculatorio delle proprie carenze scambiando sbrodolamenti per riflessioni sul presente. Non è tutto io quello che luccica ma esiste una certa tentazione efficace dello studiare la vita dalle proprie latitudini. Spesso essere buoni studiosi non ci fa essere necessariamente buoni poeti, [...]
Jun 30, 2010 | Categories: Rubriche, Ultimi articoli, Vicolo Cieco | Tags: Alessandro Assiri, commento, Non è tutto io quello che luccica, nota, rubrica, Vicolo Cieco | 1 Comment »