Poesia condivisa n. 22: “La bottega di via Alloro” di Daìta Martinez

copertina martinez

:minuetto:

è sangue
la grondaia
esitazione della loggia
all’accadimento del cerchio           

            – gli orti sono in fila dove l’aria è compiuta
            sospensione il violino
            accesso rivolto di palpebre inclinate – 

è sangue
il breviario
dalle punte erbose
sul finire del vuoto           

            – rigetto in tutto quello stendere lenzuola
            pause appassite
            calante il suono circonciso delle orecchie – 

è il sangue
la sacralità
dell’altare affilato
avanzo di labbra nuotate         

            inganno la pagina accomodata sottana
            frumento  strappato
            abbassando hashish al limitare delle dita –

è sangue
la piega della sposa
avuta ancora
allo scadere della coda

 

***

 

. è sentiero lo scialle affilata indicazione
il rintocco dei papaveri scivolati davanti
le palpebre cresceva immagine la stanza
di contorno spogliata luogo delle gambe
di memoria scritta al margine del sapore
sminuzzato a __ p o c o_ a__ p o c o
nemmeno arrivano i sandali cuciti asciutti
a non trattenerla nell’acqua la distrazione
del mandorlo e quanti istanti indossavano
le dita alla periferia delle foglie quasi non
confonderlo il tabacco dagli occhi e siamo
parafrasi di campane o silenzio sul cortile.

 

(da La bottega di via Alloro, con una nota di Nicola Romano, LietoColle Editore, 2013)


Daìta Martinez si colloca nella schiera non troppo ampia di poete che parlano del corpo come materia, peso, esigenza, territorio di vita e di morte, trasformando l’eros in un’avventura intellettuale ed estetica. Una tale rivoluzione d’atteggiamenti non può che andare di pari passo con quella del linguaggio. E, dunque, la poesia della Martinez è una sorta di corpo emozionale risolto in formule apparentemente astratte per chi non possieda la chiave per leggerla. È significativo, in questo senso, anche l’uso dei segni d’interpunzione e di quelli matematici ed algebrici in senso sperimentale. Scrivere, per la Martinez, è una sorta di gesto ideologico che ha come scopo l’abolizione di ogni conformismo. Daìta traffica con le parole con il gusto del rischio, come lei stessa ammette, e sembra lasciare sulla scena della pagina i residui delle sue emozioni, oggetti sparsi  grazie ai quali intuire la trama dei pensieri. Personalmente mi impegno a voler leggere eventuali successive raccolte pubblicate dall’autrice per seguirne la futura scrittura, riferendone in questa rubrica.

Franca Alaimo

Breve nota su Daìta Martinez

Daìta Martinez è nata a Palermo, dove risiede.  “(dietro l’una)”è la sua opera prima, edita da LietoColle nel 2011. Ha pubblicato in raccolte antologiche con gli editori LietoColle, La Vita Felice, Mondadori, Akkuaria, Fusibilialibri, Ursini.  Nel 2013 ha editato con LietoColle la silloge  “ :la bottega di via Alloro:”.

Loredana Magazzeni
Written By
More from Loredana Magazzeni

Poesia Condivisa n.5: ‘Il mondo è vedovo’, di Paola Turroni

  Gli spazzolatori, con una scopa davanti al carrarmatoa pulire dalle mine...
Read More

2 Comments

  • Dietro la scelta poetica di questo bimestre, c’è il lavoro di tutta la Redazione della rubrica Poesia Condivisa, che davvero condivide, anche nello stile di lavoro redazionale, sotto la guida preziosa di Annamaria Ferramosca, una comunità di intenti e l’attenzione alla forma e alla sostanza delle proposte poetiche che giungono. Nuova e accattivante ci è apparsa la proposta presentata dalla poetessa Franca Alaimo, che saluto, che ha scelto di dare spazio e rilevanza a un’altra poetessa, che non conoscevo, Daìta Martinez, che ci è sembrata originale e personale, meritevole di essere offerta allo sguardo e alla conoscenza dei lettori. Grazie anche a Luigi Bosco e a Poesia 2.0, luogo reale e virtuale dove è possibile incontrare poesia di qualità.

  • ci sono miliardi di cose che iniziano e finiscono ognuna a modo suo.
    Questo libro inizia toccandolo e finisce in un profumo. bravissima.

Lascia un commento