[Pubblico volentieri alcuni lavori dei ragazzi e delle ragazze della classe 2ª M del liceo Angeloni di Terni, stimolati da un progetto ideato dalla professoressa Daniela Bini. A tutti loro i migliori in bocca al lupo. L.B.]
Mi chiamo Daniela Bini, sono nata a Terni nel 1972, ho frequentato l’università degli studi di Perugia dove ho conseguito la Laurea in Lettere nel 1997 e la Laurea in Materie Letterarie nel 2000. Sono un’insegnante di passione, non di ripiego: vale a dire che fin da bambina non ho desiderato fare altro che non fosse insegnare. Fortunatamente sono presto entrata in ruolo, nel 2001, e passando di scuola in scuola, sono giunta ad insegnare Italiano, storia e geografia nel polo liceale “F. Angeloni” di Terni, una scuola accogliente sotto tutti i punti di vista.
In questo istituto trovano posto quattro indirizzi liceali: il Liceo delle scienze umane, il Liceo Socio-economico, il Liceo linguistico ed il Liceo Musicale. E’ proprio con quest’ultimo che ho deciso di portare avanti, nella classe 2°M, un lavoro di accostamento tra la poesia e la musica: ciascuno studente, ad ogni lezione, doveva presentare alla classe una poesia scelta a piacere, spiegarla – non solo nel contenuto, ma anche dal punto di vista metrico e stilistico- e poi abbinarvi un brano musicale, spiegando la motivazione di tale scelta.
I ragazzi del Liceo musicale, proprio perché musicisti, hanno già una sensibilità artistica particolare; non è stato dunque difficile far capire loro, attraverso questo lavoro, quanto la poesia sia da sempre vicina alla musica. Ben sappiamo infatti che quasi fin dalla loro nascita le due arti hanno proceduto insieme, indissolubilmente legate, tanto che nell’antica Grecia il termine di aedo, cantore, indicava appunto un poeta ed allo stesso tempo un musicista, un po’ come i nostri cantautori contemporanei. Oggi la musica e la poesia possono esistere separatamente, o integrati, ma certamente la forma che più apprezzano i nostri giovani è quella “congiunta”, cioè la canzone.
Lo scopo principale per me era che i ragazzi prendessero coscienza che la poesia non è un mondo antico, ammuffito, popolato di poeti malati e irrimediabilmente tristi, bensì è vicino e presente in tutti i giorni della loro vita, anzi, loro stessi, spesso si improvvisano poeti- sui diari, sui libri, sui muri- proprio perché la poesia è un bisogno connaturato all’uomo, tanto più se egli attraversa un momento particolare della vita in cui la sensibilità è acuita, come accade nella giovinezza.
L’ultima parte del lavoro poesia-musica è proprio consistita nel tentativo di tirare fuori il poeta che è in loro; non mi aspettavo grandi risultati, soprattutto per la giovane età, e per la scarsa dimestichezza con la metrica, tuttavia ho dovuto ricredermi; innanzitutto perché proprio tutti hanno accettato l’invito a produrre un testo poetico che richiedeva loro un impegno notevole, poi perché le riflessioni, le immagini e i sentimenti che hanno esternato sono risultati spesso tutt’altro che banali. E’ proprio per fa sì che rimanga loro qualcosa di quest’esperienza poetica, per incentivarli a perseguire il cammino poetico, e anche per mostrare a chi, follemente, crede che i ragazzi di oggi sono “vuoti”, che ho pensato di proporre pubblicamente i migliori tra i sonetti da loro composti.
Daniela Bini
PROTEZIONE
Vegliando tra il cuscino e il sogno
Tesso i pensieri come un ragno
Dell’angelo mio il volto così vedo
Alle fantasie al fine cedo.
Tu che mi sollevi dai miei pianti
Con te soltanto bellissimi istanti
Lacrime e risa fondi insieme
Come dolcissimi canti di sirene.
Sei così cara, sei così bella
Come un dipinto o una canzone
nella notte tu mi fai da stella.
Nel mondo tuo smarrisco la direzione
Come il buio nasconde la strada
Alla fine però mi sveglio: che emozione!
Chiara Antinucci
*
LUDOVICO
Sono Beethoven, molti mi ascoltano
Burbero, taciturno e scontroso
Scriver musica è così faticoso
Per cui comporre può sembrar strano
Tanto cuore e tanta passione misi
In quelle musiche scritte in terrazzo
Che per poco non diventai pazzo
Sui volti però scorgevo sorrisi
L’orchestra suona una musica soave
Tra le chiavi di violino e di basso
Le mie sinfonie a molti piacciono
L’Inno alla gioia tutti cantano
Lo suonano anche col contrabbasso
Con il suo suono profondo e grave
Maria Giulia Pantalloni
*
MUSICA
Musica tu che sempre per me ci sei
tu riempi tutti i giorni ormai
e certamente non mi annoi mai.
affrontiamo insieme tutti i guai
quando sono con te sono felice
soddisfatta, come su un palco un’attrice.
Quando poi sdraiata ti ascolto
mi vien da ballare e cantare
la bellissima melodia che sento
e amabili storie inizio a sognare.
Grazie per tutto quello che dai
e per tutto quello che sei
ti voglio solo lodare ormai
perché per me sempre unica sei.
Sofia Varazi
*
DESIDERIO
Stavano seduti su un prato
e fissavano il cielo lassù
azzurro, limpido, bello e chiaro
mentre il sole li guardava giù
il vento sui tulipani colorati
frusciava piano piano da ore
mentre sussurrava agli innamorati
il loro eterno ed infinito amore
i fiori e il grande albero del melo
canticchiavano soavemente
dolci melodie alla mente
su e giù per quell’immenso cielo
bianche nuvole così ballavano
portate dal vento che essi amavano
Chiara Caldarelli
*
RICORDI DI GIOVINEZZA
Per le vie del borgo a tarda notte
Ritrovando i miei antichi giri
Ripensai alle grandi lotte
Sorseggiando i vecchi vini
Il loro amaro sapore
Rimembrando coi pensieri
Già penetra nel ricolmo core
Ricordando come eravamo ieri
I canti, i sollazzi e i risi
Illuminavan sì i nostri visi
Della passata spensieratezza
L’amor, l’odor e la dolcezza
Il suo color, la sua bellezza:
Addio, mia perduta giovinezza!
Riccardo Angeletti
*
IL PORTO DI SERA
Dal porto come ogni sera
Guardo il sole al tramonto
Seduta su questa scogliera
Sulla sabbia sottile le onde vanno a morire
Sollevate leggere dal vento notturno
Lasciando lontano le navi partire
Il mare calmo si tinge di rosso
E tutto intorno si infiamma
La pace infonde nell’anima
si accende lo sguardo commosso
Oltre l’orizzonte vola la mente
ove il cielo ruffiano abbraccia le nubi
così, di tanta bellezza sublime
Ogni giorno m’inebrio dolcemente
Valentina Ficola
*
PERDITA
E nel momento in cui ti senti vuoto
E senti di qualcuno la mancanza
C’è lei che ti guarda dentro questa stanza
Ci sarò anch’io a scoprire quest’altro ignoto
Come arrivare in America a nuoto
Non saremo mai presi dall’ignoranza
Crediamo in noi e nella nostra speranza
Speranza di riavere ciò che ci è stato tolto
Tutti pensano che sia suggestione
A volte ci han preso per matti
Ma non erano dentro la situazione
Abbiamo affrontato tremendi impatti
L’abbiamo fatto senza esitazione
Ma ancora non riesco a liberarti
Giovanni Mavuli
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