Poesia 2.0

La mano ozia nel nido delle tue cosce,
è sera, e la sera rinnova la pioggia,
mai cessata di fremere.
— Alessandro Ricci

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Poetry Slam de “La notte bianca della Poesia 2013″

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Quando: 14 settembre 2013.

Dove: Laghetto Granieri, Nettuno (Rm).

Quanto: dalle 19.00 all’alba.

Cosa: Reading di poesia e di letteratura, spettacoli teatrali, musica, danza, cinema, artisti di strada, fotografi, pittori e molto altro ancora…

Biglietto: 15,00€ per 12 ore di spettacolo, 3 pasti (e possibilità di campeggiare compresa nel prezzo). Ampio parcheggio.

INTRO
1) Il poetry slam è una manifestazione letteraria aperta a tutti coloro che siano in grado di raccontare l’Italia in cui viviamo mantenendo una prudente distanza da luoghi comuni e stereotipi vari (no pizza, no mafia, no mandolino). Per partecipare è sufficiente inviare una e-mail a [email protected].

TEMI
2) Le poesie possono essere incentrate su qualsiasi argomento e scritte in qualsiasi stile (comprensibile a un italiano medio) purché non trattino di animali abbandonati, amori non corrisposti e sfighe varie. Se alle 3 del mattino ci mettiamo pure a consolarci, non sopravviveremo alla nottata.
3) Ogni poeta deve presentare propri testi originali.
4) Non sono ammesse bestemmie e volgarità gratuite.

TEMPO
5) Ogni testo dovrà avere una durata non superiore ai 3 minuti.
6) E’ possibile utilizzare qualsiasi strumento, espediente o atto illecito volto a corrompere o a condizionare il volere della giuria.
7) Il numero di round viene stabilito in sede di gara in base al numero di partecipanti (entro un massimo di 3 round) e non è possibile leggere due volte la stessa poesia.

GIURIA e VOTAZIONE
8) La giuria sarà composta da 3 membri della Bel-Ami Edizioni.
9) Al termine di ogni round la giuria comunicherà i nomi di coloro che parteciperanno al round successivo.

IN PALIO
10) La pubblicazione da parte della Bel-Ami Edizioni del poeta che si sarà distinto per originalità e spirito di sopravvivenza.

La Bel-Ami Edizioni è una casa editrice NO EAP (No Editoria a Pagamento) e come tale non chiede alcun contributo agli autori per la pubblicazione dei manoscritti. Al termine della gara sarà offerto al vincitore un regolare contratto di pubblicazione.

tutte le info qui

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Fondata e diretta da Luigi Bosco - e grazie al contributo di una lunga lista di persone – Poesia 2.0 nasce nel maggio del 2010 come risposta ad una lunga discussione su Poesia e Web che ebbe luogo sul blog di Stefano Guglielmin Blanc de ta nuque. Il progetto, in continua evoluzione, ha subito numerose trasformazioni e continuerà a trasformarsi fino a che non avrà esaurito tutte le sue possibilità.

10 total comments on this postSubmit yours
  1. Si tratta di un poetry slam davvero poco convincente, se non infelice già dalle premesse. Il poetry slam non è questo. E chi se ne occupa da quando è arrivato in Italia lo sa. La nascente Federazione Italiana di Poetry Slam si sta occupando anche di difendere i principi di questa gara. Trovo molto grave inoltre che un sito di poesia come questo promuova una iniziativa del genere senza rendersi conto di cosa si tratti e senza alcun approccio critico. Lo slam è di tutti, ed è una gara pubblica e democratica, “La giuria sarà composta da 3 membri della Bel-Ami Edizioni” è davvero da dimenticare.

  2. Caro Max Ponte, è abbastanza evidente che il PS non è

    “è una manifestazione letteraria aperta a tutti coloro che siano in grado di raccontare l’Italia in cui viviamo mantenendo una prudente distanza da luoghi comuni e stereotipi vari (no pizza, no mafia, no mandolino)”

    evidente anche per chi non se ne occupa da quando è arrivato in italia. E così evidente che non mi sembra necessario nemmero sottolineare. Anche perché se dovessi scrivere una recensione pure per le locandine degli eventi non avrei una vita (e gli specialisti del PS non saprebbero di cosa occuparsi).

    Se ti sembra molto grave che nonostante tutto l’avviso di tale evento sia stato pubblicato su un sito come questo, non oso immaginare il tuo dolore e lo sconvolgimento per le morti siriane.

    Lo Slam è di tutti? forse allora è proprio questo il problema: che poi ognuno ne fa quello che gli pare (nonostante gli importatori ufficiali del format)

    Luigi B.

  3. Hai ragione, Luigi B, ognuno ne fa quello che gli pare (dello slam come dell’Ytaglia) – si vede che cerchi di stare trendy ;-)
    Uno è padrone di chiamare uno zucchino /pomodoro/, poi però se quelli che lo comprano e poi lo friggono ci restano male qualche spiegazione la dovrà pur dare, o no?
    lascia perdere le morti siriane, che qua nessuno ne parla, non vedo perché debba farlo tu. C’entra una cippa.

  4. Perdonami Luigi ma le ultime 5 righe non sono degne di un sito letterario, sono volutamente fuorvianti, e di un sarcasmo mal riuscito, “mal placé” direbbero i francesi, su una tragedia contemporanea e infine parlano di una gara poetica confondendo democrazia e predoni della cultura. Una testata letteraria dovrebbe stimolare lo spirito critico invece che lanciare battute da prima liceo. Ma forse non è neanche il blog il problema, ma il singolo redattore. Adieu.

  5. Il punto è capire quanto sia necessario promuovere, mediante inserzione online tipo questa, eventi che sono corrosivi nei confronti di principi artistici.
    Da quel che tu dici, Luigi B., sembra che tu concordi sul fatto che questo evento non è uno slam (chiamiamolo col suo nome, una rassegna di poesia a tema limitato), quindi, se non ci credi, perché lo promuovi col suo non-nome? Quanto tempo avresti perso a scrivere una nota a piè di testo dove ti dissociavi da questo scempio nominale? Credo, lo stesso tempo che hai impiegato per rispondere a Max Ponte. Allora non difenderti dietro il principio “promuovo non giudico”, perché si chiama ignavia, tutto qui.
    E le morti siriane, tutte le morti in generale, davvero non c’entrano un cazzo e non val la pena nominarle a fini polemici.

  6. buondì,

    sì, di fronte alla morte le telefonate dei papi e le piramidi di Cheope e le stalagmiti delle grotte di Nettuno (Alghero) e certo anche gli slam di Marc Kelly Smith soffrono immancabilmente di miopia …

    ciò detto, se pubblicassi un articolo di stalagmiti e un esperto di stalagmiti mi dicesse, occhio che quelle sono stalattiti, potrebbe entrarmi del calcare nell’orecchio e potrei entrare nel merito …

    appurato ciò, quando case editrici sponsorizzano od organizzano slam non vedo problemi, anzi – lo slam nazionale tedesco lo sponsorizza una nota ditta di pasticche per rinfrescare l’alito, sottile ironia, e lo slam di Varese lo organizza ottimamente la casa editrice abrigliasciolta, e non solo –

    il problema, in questo caso, come già detto negli altri commenti, è che per essere uno slam gli manca quella caratteristica fondamentale della giuria popolare e, in seconda battuta, l’esclusione di oggetti scenici – senza triare in ballo Taz e Ong (Walter J. più che Organizzazioni Non Governative) la poesia negli slam sia determinata dalla comunità del pubblico presente e la parola sia al centro.

    A mio presbite (e non presbiteriano) vedere, e qui mi rivolgo in particolare agli organizzatori, basterebbe rispettare questi due punti (checcevo’?), e per il resto vivano gli slam e le locandine e le stalagmiti di tutta l’ironia di questo e di altri mondi. E vivano anche le variazioni dello slam, il Drama Slam, l’Anti Slam, il Dead or Alive Slam e le altre innumerevoli Gare, Sfide, Tenzoni, Contest, Deathmatch, Competizioni, etc etc …

    Speleologicamente Vostro, mi rannicchio ma non nicchio

    ;)

  7. Ciao Luigi, spero tutto bene.
    Purtroppo non si scappa. Se c’è questo punto nel regolamento:

    8) La giuria sarà composta da 3 membri della Bel-Ami Edizioni.

    non può esserci il poetry slam. Diventa altro.

    Nel poetry slam la giuria non può che essere popolare. Altrimenti viene meno la sua essenza. Non è un punto su cui si può contrattare o discutere.

    Nel poetry slam le giurie con lo smoking emanano una puzza che proviene da lontano, da molto lontano.

    Il poetry slam ha sbattuto fuori dalla porta questo tipo di giurie, se le facciamo rientare dalla finestra siamo di nuovo punto a capo. E cioè con un pugno di mosche vestite con lo smoking.

    a presto

    dome bulfaro

  8. vedo che Sergio è l’unico ad aver compreso il riferimento siriano e l’assoluta assenza di sarcasmo e di fini polemici nelle mie parole che erano invece serissime e che volevano dire con dei riferimenti per qualcuno eccessivi: sinceramente con quel che c’è in giro, mi sembra eccessivo stare qui a menarsela sul nome di un reading.

    Tra l’altro il Sergio mi pare sia l’unico a rivolgersi ai veriresponsabilidegnidigogna della questione: tutto quello che avete detto, andatelo a dire agli organizzatori, non lo dite a me.

    oltre a ciò, mi fa specie che nel giro di mezz’ora 4 sconosciuti che non si sono mai visti da queste parti sono riusciti ad accusarmi quasi di tutto solo perché postando una locandina ho involontariamente pisciato fuori dal vaso entrando in un territorio occupato.

    Ora io non dico che non avete ragione (avevo pensato di scrivere agli organizzatori ma, ripeto, avendo una vita ho altre priorità) né dico che non mi sembra importante chiamare le cose con il proprio nome. Solo dico che mi sembra eccessiva la polemica per una locandina quando invece potete scrivere agli organizzatori e polemizzare con loro. Oppure, se proprio ci tenete, prendete un treno e andate a boicottare l’evento. Però non venite a boicottarmi il post solo perché casualmente avete aperto il link su Facebook, perché vista da fuori ‘sta polemica rispetto a quello che accade nel mondo mi sembra proprio da generazione senza trauma.

    Ora, io capisco che sfortunatamente la guerra sui nomi e sulle definizioni è l’unica che sembra esserci rimasta perché è l’unica che ci fanno combattare senza romperci le palle, ma io non ho alcuna voglia di fare nessuna guerra tra poveri su nulla.

    Per questo depongo le armi che non ho mai preso e se volete fustigarmi per il male che ho fatto “promuovendo, mediante inserzione online tipo questa, eventi che sono corrosivi nei confronti di principi artistici” e per di più “cercando di stare trendy” in questa Ytaglia che va a rotoli per colpa di quelli “ignavi” come me, allora fustigatemi pure, tanto io alla schiena c’ho i calli.

    Luigi B.

  9. Ciao Dome, si tutto bene! spero che tu stia bene uguale :)
    rispetto a quello che dici, ripeto: è oggettivamente così- mea culpa per aver postato la locandina. Però andatelo a dire a quelli della Bel-Ami Edizioni perché io posso farci poco.
    Al prossimo evento riunisco il consiglio editoriale con tutti i miei amici poeti morti prima di postarne la locandina.
    L.

  10. Un giorno, magari tra cent’anni, la naturale decadenza delle regole porterà ad una forma del poetry slam, molto diversa dall’originale. Nessuno dei presenti si potrà opporre a questo. Se prendiamo per buoni i principi che hanno visto morire il manierismo a favore dell’impressionismo, l’endecasillabo a favore del verso libero, l’avvento del contrappunto e della fuga, il cubismo e tutte le post-rigidità conseguenti, perché di rigidità si tratta, concludiamo, o almeno concludo che nulla può essere confezionato quando si parla di approccio artistico. Fermo restando che le obiezioni fatte sono lecite: mi chiamo iago e sono un poeta.

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