Così ci ruberà un clamore di passi.
Ce ne andremo.
— Sebastiano Aglieco

A proposito di "Addio alle Armi"
Posted 13 hours ago

 
In tal modo all’infinito, attraverso il tempo, gli esseri del mondo si odieranno
e contro ogni simpatía manterranno il loro feroce appetito.
Michel Foucault
 
[Per i complottisti ed i sospettosi valga la…

A proposito di “Addio alle Armi”
L’Aria n.10: Ultime glosse sull’Ambiguo
Posted 15 hours ago

 
1.
La morte scritta secondo elegia e profezia sfocia nella morte realizzata. Ecco Pasolini. Mi interessa l’uscita [di scena] di chi sa che non potrà avere, fuori, un suo simile: non…

L’Aria n.10: Ultime glosse sull’Ambiguo
un tale, una tale – tra oralità e scritture n.6: Parola – corpo – voce. Appunti tra oralità e scrittura.
Posted 2 days ago

 
di Alessandra Pigliaru

La parola che soffia
Oralità e scrittura sono sorelle tra loro e figlie di un’unica lingua, quella materna. Unica perché originaria seppure mai detta una volta per tutte e…

un tale, una tale – tra oralità e scritture n…
Parola ai Poeti: Dante Maffia
Posted 4 days ago

 
Qual è lo “stato di salute” della poesia in Italia? E quello dei poeti?
Se ti riferisci allo stato di salute attuale devo subito dirti che è buono ma nascosto, occultato,…

Parola ai Poeti: Dante Maffia
Opera Prima 2012: le opere finaliste
Posted 6 days ago

 
Presentiamo qui di seguito le tre raccolte che, secondo il giudizio critico della giuria di Poesia 2.0 - composta da Giorgio Bonacini, Giacomo Cerrai, Stefano Guglielmin, Gilberto Isella e Rosa…

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Parola ai Poeti: Alfredo de Palchi
Posted 11 days ago

 
Qual è lo “stato di salute” della poesia in Italia? E quello dei poeti?
(Prima di rispondere spontaneamente senza arzigogolare desidero chiarire che le riflessioni o impressioni sono di un autore…

Parola ai Poeti: Alfredo de Palchi
PoetiCut n.3: Primi passi nelle terre di PoetiCut con Mariangela Guàtteri
Posted 14 days ago

 
Ecco Mariangela. Ha avuto qualche contrattempo, cose che capitano. Chiudo il file dedicato a Cappello, la finestra video aperta su uno sketch di Buster Keaton e pago il caffè. Facciamo…

PoetiCut n.3: Primi passi nelle terre di Poet…
un tale, una tale – tra oralità e scritture n.5: Sa di essere ascoltata la voce
Posted 16 days ago

 

[Come avrete visto i testi ospitati per la rubrica riconducono a posizioni sull'idea di oralità molto differenti tra loro e anche differenti dalla mia. Vorrei che qui emergessero tutte le posizioni…

un tale, una tale – tra oralità e scritture n…
L'Aria n.10: I piaceri. Su Dante – Appunti per una lezione al Santuario di Crea, 8 ottobre 2011
Posted 16 days ago

 

Ora parleremo di LUOGHI e di PIACERI. Siete giovani. In un luogo diciamo: noi stiamo in questo luogo. E allo stesso modo diciamo «io sto bene» e «io sto male»,…

L’Aria n.9: I piaceri. Su Dante – Appunti per…
Parola ai Poeti: Francesca Tuscano
Posted 18 days ago

 
Qual è lo “stato di salute” della poesia in Italia? E quello dei poeti?
La domanda è impegnativa, perché implica una conoscenza della poesia italiana contemporanea molto più ampia della mia…

Parola ai Poeti: Francesca Tuscano
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Particelle n.5: Particelle: ‘Per ogni frazione’, Davide Castiglione

di

 

I

Premere
la grafite su cerchi in cancrena:
non so più a cosa porti.
Se a un male cercato e astratto
o se a uno spazio di rilievi,
con lo scavo
come moto verso l’amore,
come modo di avvicinarlo.
Profondamente all’esterno, intanto,
si scende nelle situazioni, nelle depressioni
del terreno; la gente, i suoi gesti vivi
se inascoltati
sono fossili subito.

 

II

Un io-altri
– ancora. Se penso a scisma penso
a una vena fondata nell’occhio
dall’occidente, da secoli.
Per ogni frazione, nell’esserci
con forza e senza l’espediente
di dire noi, in due
disanimare la dipendenza dal due.

Davide Castiglione, Per ogni frazione, Campanotto Editore, 2010

 

“La vera alterità fatta di delicati contatti,/ di meravigliose compensazioni con il / mondo, non poteva realizzarsi / con un / solo termine, alla mano tesa doveva / corrispondere un’altra mano da fuori, / dall’altro.”

Lungo questi versi di J. Cortázar posti in apertura di libro (Davide Castiglione, Per ogni frazione), mi vengono incontro le particelle della poesia  ARCHEOLOGIE, non a caso inserita nella sezione “Nel due”, perché se  è nel due, nella corrispondenza sè- altro fuori da sé, che si realizza la “vera alterità”, allora è necessario indagarne e ritrovarne le tracce, le frazioni – rimanenze, comprese quelle  del distacco originario, della sua fondazione, anche in forma di scritture.

Questo, anche se “premere”, dice  Davide, “la grafite”, quindi lasciare un segno – scrivere ,“non so più a cosa porti”, perché quei “cerchi” sono smangiati, e la loro circolarità ad indicare  ritorni temporali, storici o di rapporti, risulta di impossibile ricomposizione (lo “scisma” della parte II ha già definitivamente  interrotto, almeno in Occidente, l’unitarietà perfetta del circolo;  rimane la possibilità della, o di una,  compensazione, meravigliosa  se affidata alla mano tesa che risponde ad un’altra fuori).

Tuttavia, per premere si preme, in un’azione che richiama il tentativo di fermare il dissanguamento e il conseguente venire meno o venire pallido del segno; si preme ed è pressione – scavo, impronta-solco, lasciati sul corpo, “come moto verso l’amore, /come modo di avvicinarlo”.

Un moto prettamente, o in prima istanza, fisico, che tuttavia, proprio per l’impronta di forza e quindi male che richiama, è duale a quel “male cercato e astratto” che aliena; così come duale è quello che accade, in tanto, all’esterno, dove la depressione  è adesso del terreno e la caduta non è più dal cielo, ma uno sprofondo:  per i vivi – “se inascoltati”- un tumulo; inoltre, come se non bastasse, l’ultimo verso ribadisce “fossili subito”, perché qui il premere è profondamente,  come di forza su una bocca soffice e inerme.

Nella seconda  parte l’“io- altri / -ancora”, il noi che ci accomuna in questa sepoltura, si fa vena, quella “vena fondata nell’occhio/dall’occidente” che, come una linea di taglio nella roccia fossile, separa;     “scisma”, anzitutto  uomo-natura, e poi via, con tutta la bella compagnia di dicotomie d’Occidente, da secoli,  classiche.
Di fronte ad esse, ad “ogni frazione” -e fazione-  che si genera, Davide richiama fortemente alla responsabilità individuale, e questo “per ogni frazione”:

per ogni frazione” infatti, occorre “esserci /con forza e senza l’espediente /di dire noi “; anzi rispetto al noi, al due, occorre  “in due /disanimare la dipendenza dal due”, togliere cioè, e questa volta insieme,  l’anima a tale dipendenza, snudarla nel suo essere, renderla puro fatto di conta, meccanica.

(Qui per ulteriori info sul libro e sull’autore)

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  1. prestiti dipendenti says:

    Articolo di notevole importanza, ben fatto, è utilissimo leggerlo, grazie

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