Anche per le poesie vale la regola delle polpette: per farle bene ci vuole tempo, e poi se son venute bene durano.
—
di Redazione
di Enzo Campi
Già nella presentazione del bando della prima edizione del Premio Letterario ULTERIORA MIRARI si parlava di un progetto di aggregazione letteraria.
Oggi, a distanza di alcuni mesi, è giunto il momento di cominciare ad articolare il discorso e di conferirgli una corporeità specifica. E in effetti gran parte del progetto verte principalmente sull’aspetto della corporeità, ovvero di un intervento fattivo e tangibile dei corpi sul territorio.
Dopo le cosiddette “prove generali” degli ultimi due anni con gli “eventi” collettivi: “Ipotesi Corpo”, “Poetarum Silva”, “Eros e scrittura” e “Eaux d’artifice” (che hanno coinvolto, tra gli altri, Mariangela Guatteri, Francesco Forlani, Renato Degli Esposti, Alessandra Pigliaru, Agnese Leo, Silvia Rosa, Luigi Romolo Carrino, Silvia Molesini, Federica Gramiccia, Luca Ariano, Chiara De Luca, Claudio Bedocchi, Stefania Crozzoletti, Gianluca Chierici, Pierluigi Tedeschi, Francesca Vitale, Maria Korporal, Antonio Iorio, Matteo Fantuzzi, Guido Mattia Gallerani, Ed Warner, Marinella Polidori, Tiziana Cera Rosco, Andrea Leone, Anna Pinto, Giovanni Campi, Valentina Gaglione, Lorenzo Chiuchiù, Antonella Taravella, Jacopo Ninni, Donald Datti, Fabrizio Venerandi; a cui andrebbero aggiunti tutti quegli autori che, non potendo partecipare fisicamente, hanno comunque condiviso le esperienze attraverso contributi fonici e visivi: Irene Ester Leo, Stefano Massari, Cristina Cerminara, Giusy Calia, ecc; e quegli autori che hanno partecipato ad eventi di dimensioni, per così dire, ridotte: Vincenzo Bagnoli, Lara Arvasi, Chiara Daino, Patrizia Dughero, Alessandro Cinelli, ecc.) un primo tentativo di dar vita a un progetto di questo tipo era già avvenuto ad Albinea (RE) con la serata denominata “Il baratto”, organizzata insieme a Mariangela Guatteri, e che ha visto la partecipazione di numerosi scrittori provenienti da diverse zone del territorio nazionale (Carla Saracino, Sebastiano Adernò, Vittorio Tovoli, Renata Morresi, Lina Salvi, Luca Ariano, Jacopo Ninni, Natàlia Castaldi, Antonella Taravella, Ed Warner, Gianni Montieri, Anna Toscano, Andrea Leone, Gianluca Chierici).
Ora, per entrare nello specifico, qui si tratta essenzialmente di far CIRCOLARE i libri e le cosiddette “risorse umane” creando dei momenti di aggregazione, scambio e confronto che possano abbattere qualsiasi tipo di divisione ideologica, editoriale, di mercato, ecc., mettendo in comunicazione tra loro diverse e svariate realtà che operano nel settore o che sono impegnate in tal senso.
Nulla di nuovo, dirà qualcuno.
In effetti, ci sono stati diversi tentativi e ci sono già gruppi che operano perseguendo obiettivi riconducibili a questo.
Il progetto “Letteratura necessaria” però non vuole ridursi, come spesso accade, all’esplicazione della sola teoria.
Del resto ridurre qualsiasi tipo di progetto alle solite, infinite proposte e discussioni che oramai intasano la rete è una cosa che non procura nessun tipo di utilità e che finisce, sempre più spesso, con un nulla di fatto.
Quello che conta qui è una vera e propria “messa al lavoro” della letteratura.
Semplificando e riducendo, si potrebbe dire che se le “esistenze” sono riconducibili ai libri, in quanto oggetti fisici, le “resistenze” rappresentano le “azioni” di quei “soggetti” fisici che producono i libri. Aggiungendo una sola caratterizzazione: il fatto di ostinarsi a produrre e a “spacciare” poesia, oggi come oggi, deve essere considerato un vero e proprio “atto politico”. In tal senso ogni azione di questo tipo viene a rivestirsi di un plusvalore sociale.
“Letteratura necessaria” è un progetto che vuole rendersi pratico, concreto e tangibile.
Così come il libro è, e deve essere considerato, a tutti gli effetti, un oggetto fisico, allo stesso modo l’autore deve riacquistare una sua corporeità tattile e specifica.
Non dico di ripudiare la cosiddetta impalpabilità della letteratura on line. Ci mancherebbe altro. Anche la rete, se usata in un determinato modo, ha una sua specifica e indubbia utilità. Qui si tratta di far sì che la necessità di mettersi in gioco in prima persona diventi l’aspetto preponderante della diffusione della letteratura come atto corporeo, politico e aggrgativo. Se non si parte dai singoli soggetti è oltremodo utopistico sperare di creare dei momenti di aggregazione fattivi e costruttivi. Ed è per questo che nasce questa prima interpellanza, per cominciare a stabilire dei contatti tra quei “soggetti” che sono disposti a mettere “al lavoro” e a barattare la propria “presenza” fisica per esistere e per resistere.
L’idea di fondo è quella di ovviare alla sempre più imperante DISPERSIONE che caratterizza, in negativo, l’attuale panorama letterario nazionale e di creare una sorta di rete che permetta la costituzione e la ripetizione di eventi collegati tra loro ove far interagire realtà letterarie e realtà editoriali, in un regime non competitivo, ma aggregante e collaborativo.
C’è già stato un precedente, qualche mese fa, quando un gruppo di autori, legati da un comune denominatore (nel caso specifico: la stessa casa editrice), dopo una sorta di prova generale a Sasso Marconi (BO), si sono concessi il lusso di costruire una sorta di percorso itinerante che li ha portati a toccare 4 diverse città (Reggio Emilia, Verona, Milano, Bologna) in 4 giorni. Si trattava, in poche parole, di un mini-tour che, nell’ambito della piccola editoria italiana contemporanea, rappresentava non solo un caso anomalo, ma quasi una sorta di evento storico.
Questo è solo un primo esempio, una sorta di primo livello di “coabitazione” di luoghi e persone attraverso il mezzo letterario. Un secondo esempio – e quindi un secondo livello – potrebbe praticizzarsi, molto semplicemente, aggiungendo al cosiddetto gruppo base una serie di autori locali in ogni città dell’ipotetico tour. Le possibilità di propagazione potrebbero anche essere infinite. Una volta individuato un gruppo di autori disposto a rendersi itinerante, e una volta individuato un gruppo di “soggetti” disposti ad organizzare eventi si può pensare a costruire una sorta di rete e a programmare i cosiddetti “interventi sul territorio”.
“Letteratura necessaria”, beninteso, non vuole essere un movimento tematico, ma pluritematico, volto a certificare la propria “esistenza” e a diffondere una sorta di “resistenza”.
Resistenza a chi e a cosa?
A tutto ciò che è privazione, restrizione, negazione, omologazione, ghettizzazione, a tutto ciò che lede i propri diritti, che ripropone gli stessi, triti e ritriti canoni letterari.
In poche parole il progetto, almeno in fase concettuale, nasce “in costruzione” e crescerà sempre “in costruzione”, assorbendo e consolidando, di volta in volta, necessità, urgenze, tematiche e facendosi portavoce di messaggi che possano rientrare nei concetti di necessarietà, di esistenza e di resistenza.
Il progetto è anche legato alla collana di letteratura contemporanea “Ulteriora Mirari” (che curo e dirigo per le Edizioni Smasher), perché mi prefiggo di poter coinvolgere, anche attraverso pubblicazioni monografiche e collettive, autori e critici di diverse estrazioni e esperienze, allo scopo precipuo di certificare tangibilmente l’aspetto di diffusione e condivisione, per così dire, “fisica” del progetto.
Non a caso sto lavorando, per il prossimo anno, al progetto di un grande volume antologico legato ad un evento che si potrebbe definire ad ampio raggio, volto a dar voce a tutti quegli autori che si sentono parte del proprio tempo e che sentono il bisogno di riconoscersi, anche e soprattutto, in situazioni tematiche collettive a forte impatto sociale.
(Enzo Campi – Reggio Emilia – Settembre 2011)
Chi ha intenzione di aderire al progetto e chi ha proposte da mettere “al lavoro” può contattarmi qui [email protected]
Articoli correlati: