Domani è la parola. — Francesco Dalessandro

Vicolo Cieco n.21: Comuni e Principati
Posted 4 hours ago

 
In fondo Addio alle armi, già dal titolo, voleva essere una chiamata di deposizione, non tanto degli strumenti del conflitto, quanto della zappa che ci serve per la causa del…

Vicolo Cieco n.21: Comuni e Principati
un tale, una tale – tra oralità e scritture n.7: A mio modesto avviso (appunti di poetica ragionevolmente sentimentali)
Posted 2 days ago

 

[ La questione orale : le diverse posizioni sin qui raccolte ne mostrano l'aspetto irriducibile, l' argento vivo. Il tentativo di adunare più voci in questo spazio è un gesto…

un tale, una tale – tra oralità e scritture n…
A proposito di “Addio alle Armi” n.3: Matteo Fantuzzi
Posted 3 days ago

 
di Matteo Fantuzzi
Cari tutti, mi dispiace non essere con voi oggi ma sono di turno col lavoro e non mi era possibile sganciarmi.
Capisco bene le necessità di convegni, di idee,…

A proposito di “Addio alle Armi” n.3: Matteo …
Parola ai Poeti: Dante Maffia
Posted 4 days ago

 
Qual è lo “stato di salute” della poesia in Italia? E quello dei poeti?
Se ti riferisci allo stato di salute attuale devo subito dirti che è buono ma nascosto, occultato,…

Parola ai Poeti: Dante Maffia
Appunti n.14: "Berrà il mojito e avrà i suoi occhi. Alcune osservazioni né a favore né contro il valore didattico della poesia.", Di Luca Rizzatello
Posted 5 days ago

 

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A proposito di
Posted 10 days ago

 

di Christian Sinicco
Nel 1984 su Poesia della metamorfosi – Antologia e proposte critiche a cura di Fabio Doplicher (Stilb, Roma) viene pubblicato un saggio di Piero Bigongiari dal titolo “Poesia…

A proposito di “Addio alle Armi” n.2: Christi…
A proposito di
Posted 14 days ago

 
In tal modo all’infinito, attraverso il tempo, gli esseri del mondo si odieranno
e contro ogni simpatía manterranno il loro feroce appetito.
Michel Foucault
 
[Per i complottisti ed i sospettosi valga la…

A proposito di “Addio alle Armi”
L'Aria n.10: Ultime glosse sull’Ambiguo
Posted 14 days ago

 
1.
La morte scritta secondo elegia e profezia sfocia nella morte realizzata. Ecco Pasolini. Mi interessa l’uscita [di scena] di chi sa che non potrà avere, fuori, un suo simile: non…

L’Aria n.10: Ultime glosse sull’Ambiguo
un tale, una tale – tra oralità e scritture n.6: Parola – corpo – voce. Appunti tra oralità e scrittura.
Posted 16 days ago

 
di Alessandra Pigliaru

La parola che soffia
Oralità e scrittura sono sorelle tra loro e figlie di un’unica lingua, quella materna. Unica perché originaria seppure mai detta una volta per tutte e…

un tale, una tale – tra oralità e scritture n…
Opera Prima 2012: le opere finaliste
Posted 20 days ago

 
Presentiamo qui di seguito le tre raccolte che, secondo il giudizio critico della giuria di Poesia 2.0 - composta da Giorgio Bonacini, Giacomo Cerrai, Stefano Guglielmin, Gilberto Isella e Rosa…

Opera Prima 2012: le opere finaliste
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L’arrivista – La rivista

di

 

L’arrivista – Quaderni democratici
Rivista Quadrimestrale di cultura

Curatore
Ivan Pozzoni

Redazione
Aperta ai contributi di numerosi intellettuali sparsi sul territorio nazionale

Casa Editrice
Limina Mentis Editore (Collana: Princesse)

Contatti
web – http://larrivistaquadernidemocratici.weebly.com
email – [email protected]
cell. -  333/6303996
tel – 039/8943702
fax – 039/8942700

Formato
15×21
160 pagine

ISBN 978-88-95881-37-9

Prezzo €10.00

 

Il dialegesthai come fondamento di democrazia: valutazione, valore e decisione
(Ivan Pozzoni)

Che necessità ha la cultura italiana attuale dell’ennesima nuova rivista? Nessuna! Che necessità ha l’ennesima nuova rivista dell’attuale cultura italiana? Nessuna! L’arrivista nasce unicamente dall’interesse ad incrementare un fitto dialegesthai tra studiosi, artisti ed esseri umani, indirizzato a creare nuovo valore.

In un mondo come il nostro, attratto, nel suo baricentro, dalla calamita / calamità del riduzionismo economico (valore = denaro), non è ozioso tentar di introdurre una clamorosa ri-definizione del termine «valore», riconducendolo all’ambito della morale e dell’arte; riteniamo necessario, ai fini dell’evoluzione della nostra democrazia malata in reali comunità morali ed artistiche, sostituire l’identità valore = bene e valore = bellezza, nelle forme del trinomio valore = bene = bellezza, all’attuale riduzione valore = denaro, mirando nuovamente alla rifondazione di un’etica e di un’estetica, successivamente alle irrefutabili esternazioni della loro dichiarazione di morte e alla cd. crisi della modernità. Consci dell’esistenza di un nesso stretto tra valutazione e democrazia, instradandoci sul cammino dei valori, ci incamminiamo senza esitazione sulla strada di una nuova democrazia, in cui ogni uomo abbia il diritto / dovere di decidere, sulle roventi tematiche dell’esistenza, all’ombra rassicurante di sistemi di valore costruiti con massima autonomia; benché non dimentichi dell’esser schiacciato dell’uomo – novello asino di Buridano- tra aneliti di libertà e desideri di sicurezza o della scarsa incisività di costui nel determinare individualmente il corso della storia, non ci arrendiamo alla solitudine dell’individuo oltre-moderno, e, non smettendo di immaginare la concretizzazione di nuove forme di comunità morali e artistiche, difendiamo l’ambizione di ciascun uomo a esser seriamente umano, nella sua moralità ed artisticità.

La solitudine dell’individuo «monade» oltre-moderno, vittima di una carenza di morale ed arte causata, a fine secolo scorso, dalla decisa affermazione dell’inaffidabilità teoretica di ogni meta-récit etico (teoria etica) od estetico (teoria estetica), rischia di sottometterci al dominio dell’eteronomia e alle decisioni di terze autorità nomadi; e ci vincola a ricorrere ad una forma anomala e asinallagmatica di contratto sociale, fondato sulla nozione diseconomica di un mandato in cui i benefici si dividano tra i mandatari e eventuali danni si scarichino unicamente sul mandante (mandato nell’interesse del mandatario). Per aumentare l’efficacia di un contratto sociale informato nell’ambito delle mostruose democrazie indirette moderne occorre rafforzare esso mandato, al di fuori di discorsi vani sul rafforzamento della sua c.d. imperatività («[…] ogni membro del Parlamento rappresenta la nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato […]», recita l’articolo 67 della nostra Costituzione), affiancandolo ad un coerente sistema di valori morali e artistici suscitato dal corretto funzionamento dei meccanismi di un’etica o d’una estetica individuali; riconoscendo nell’autonomia l’esclusiva radice della democrazia, il binomio assenso / dissenso della democrazia indiretta acquisisce reale energia democratica solo nel momento in cui riesca a sottendere un’autonoma valutazione, un autonomo valore ed un’autonoma decisione. A tutti deve essere riconosciuto il diritto / dovere di costruire contesti di decisione rifacendosi alla formulazione antecedente di sistemi di norme in base a cui emettere valutazioni sulla bontà e/o bellezza di una determinata azione o sulla criticità di una determinata situazione, con la riserva estrema di delegare decisioni a terzi secondo cosciente consenso. Nella lotta tra decisione assoluta o decidere tra alternative altrui, tra anarchia e conformismo, tendiamo alla via di mezzo della tutela di un assenso / dissenso informati dalla ragione altrui, idonei a confluire in una «ragion moderata» distante dai tratti narcisistici e autistico-autarchici dell’odierna show-society. Rafforzando il dialegesthai tra voci differenti, non cadendo nella rete dell’esclusione e dell’emarginazione dell’attività culturale altrui, coltivando l’universalità del diritto / dovere di comunicare, non cedendo all’attrattiva della critica destruens, evitando atteggiamenti aristocratici, si arricchisce l’autonomia d’un individuo in cerca di nuove nozioni di identità e comunità e si bandiscono ogni conformismo ed ogni ortodossia, inclusa ogni ortodossia del difformismo; e, arricchendo l’autonomia o bandendo ogni conformismo, costruendo «mondi di carta», cultura, il mobilitarsi ad attivare una forma reale di democrazia, edificata sulla morale e sull’arte, contribuirà ad assicurare un senso all’esistenza d’una ennesima nuova rivista.

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  2. Anterem n.80 (giugno 2010) – L’editoriale I luoghi verso i quali ci dirigiamo non hanno consistenza propria. Assumono quella che noi intendiamo conferire loro. L’esperienza poetica è andare verso qualcosa e, nello stesso tempo, costruire quella...
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