http://poesia2punto0.com/2011/04/06/quasi-un%e2%80%99anatomia/ Tutto (o quasi) sulla poesia contemporanea italiana Thu, 08 Aug 2019 12:21:12 +0000 hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.1.3 Di: massimo http://poesia2punto0.com/2011/04/06/quasi-un%e2%80%99anatomia/#comment-2658 Thu, 14 Apr 2011 13:55:15 +0000 http://poesia2punto0.com/?p=6192#comment-2658 prima di tutto, una cosa maestosa e inusuale (Amelia Rosselli, sempre: maestà, potenza, inusualità, furore):

http://www.youtube.com/watch?v=kTk1jkAWmbw

e poi copio e incollo il monologo estratto dal corpus di Raffaele Perrotta, e letto/fatto/amato/urlato e sussurrato il 9 aprile. la frase sulla vita poco vigorosa se non ha parole-nelle-parole è per me un motto, un monito, sempre.

massimo sannelli
L’estro
montaggio di testi di RP: Insignia, Antro immane, Ombra a rilucere

¿chi è illustre, fra voi? [silenzio]

Musa eccellentissima non c’è. non si va alla mèta.

[silenzio] il cavaliere antico ama la sua Musa. la nostra conoscenza è costretta al velato oscuro. ora sono tra le mie carte, mi circondano. compiuta missione di linguaggio, ¿dov’è l’opera di discorso? nella scrittura, testuale. la p/Parola, problematica prima. per la conoscenza delle conoscenze. nel mio ìntimo è venuta a visitarmi la Morte. la vita al suo culmine estremo. cioè la morte. la morte dell’imperatore e del suo cane. l’innamoramento non trova l’adeguata verbalizzazione. il distacco dalla carne¿che faremo noi tutti? ¿a cercar ombra viva a fuoco lento nella città intesa comunitaria visto che comunità è scorporata? ¿appassiscono le memorie, si ridestano? ¿ma che sarà di noi fra millenni a venire? ¿orrida pace e orrido silenzio? nelle biblioteche. o ¿un magnanimo dio ci terrà in vita? (il mio cane). creare con Gioia! e ¿la Morte che ci fa tacere? leggendo i libri vediamo i Morti vivi.

¿quante le memorie che sono in noi senza che le si abbia presenti? frammenti, e nebulosi, queste le memorie che memorizziamo; ma un essere che non fosse MEMORIANTE nemmeno di frammenti, e nebulosi, vagherebbe sconclusionato – per deserti sconfinati. memorie: grande scrittore per grandi scritture. porsi agli studi storici, con riserva mentale. io sono – uno studioso di documenti storici, scrittura testuale di originali.

[silenzio]

l’anima brucia sempre di più. lo scritto è avventurato ai limiti stessi che procurano le ambasce di tutta una vita consacrata al SEGNO DA NON VIOLARE – nemmeno in area d’avanguardia!! EGO SUM – per modo di dire – sempre! – lo stravizio dello scrivere. ma diranno che questa è maninconia (agosto 1997).

[silenzio]

¿la Storia, ma le storie? mi sono compreso.
sto con la grammatica.
non ho rispetto che per l’Ombra.
¿e gli uomini? biologia. non ben riuscita. uah!
¿forse in attesa di superuomini?
¿ha scritto delle brutte poesie?
ha scritto delle poesie passabili.
d’altronde la rettitudine non è una retta, e la buona volontà è una morale di potenza che vale come valgono le morali: la morale è il soggettivismo di una pratica epocale.

[silenzio]

¿chi è illustre, fra voi?

[silenzio]

¿ma noi – noi – noi si è lettori o nominatori?
déi cosmi e le nostre vite. a parola non si comanda. cammino fangoso, io con sé io, ¡ma è così difficile ritrovarsi!
ci si deve sostenere da sé, al più tenendo aperti i libri.
…parole nel gioco delle parole, so che le parole hanno nelle parole il tesoro e il segreto dell’universo e so che le parole nelle parole smuovono le montagne, cambiano il mondo. [A SCATTI] e so – che senza – le parole – nelle parole – la mia vita – avrebbe – da vivere – una vita – assai poco – vigorosa.
la parte non vede il tutto differenziato.
¿chi stabilisce il testo?

[silenzio] chi ne fa esperienza: ottenendone esperienza.

se scrittura segna, a segnarsi scrittura……scritture INSIGNIA, λojanto è asemanticamente λojanto.
l’io stesso non è un Attore, è un attore, uno fra mille. e non recita la commedia, personaggio vivente è tragico, non sa dove conducono le parole della sua memoria.
ma il palcoscenico storico continua a esserci. si provi l’attoriare anormale. oltre ogni misura, la sintassi, prodiga nell’allineare il discorso, IMPRIGIONA MENTE E PENSIERO. tutta la misura è convenzionale.

[silenzio]

¿c’è ancóra da dire che non sìa stato detto? sentiero di destra e sentiero di sinistra. preoccupa il come – COME – dire la linguisticità, la lunga attesa dell’oracolo. le voci del mondo t’irrompono nel tuo studiolo quando meno te lo aspetti. ma che sìa chiaro all’attenta lettura: filosofo pur musico, parola è una parola il cui suono esprime quell’una parola, parola scelta, dopodiché discorso fatto s’apre a discorso da rifare, e così nei secoli la storia del discorso è storia di discorso in discorso, dalla citazione all’innovazione, di discorso.

si ha patria se si ha patria, e la patria non la regala nessuno, nonostante che sìa un patri-monio: come ogni ‘cosa’ forte, la patria la si conquista, e allora soltanto, nella conquista dello studio studiato, non si è figli illegittimi.
faccende di casa, istinti: emergono.

[silenzio]

non scelgo, sono nell’ignoto, non decifro.
¿come si racconta la vita di un Campione autore d’«opera»?
¿con la sua stessa vita di Campione autore d’«opera»?
parole chiamano.
[con voce infantile] ¿perché ha scritto così? [con voce matura] perché ha scritto così. voce coraggiosa dello pseudoautore.
¿ma chi sono IO per scrivere parola ferma di destino – e vantarmene?
¿sono forse antico trageda?
non sono fatto per esternare, questo lo so – perché penso di avere della dignità.

io non ho metodo, forse nemmeno l’ombra dello stile, lascio venire a me le parole che non sono che segni come [veloce tutto attaccato] i suoni i colori la terra e il cielo.
intorno al Teatro si dice che è un Fenomeno; ¿ma chi ha visto da vicino un Attore? mal celato sembiante del forgiabile, un pezzo di Storia che viene ad aggiungersi a quello che è stato – un po’ di roba spettacolare – che non sapremo mai in quanto accadimento.

uuuuh…. ¿il mio status? ¿chi me lo riconosce? ma –

¿è necessario che si nomini il mio status? il mio status è la mia opera. io sono io senza identità da professare. è la mia opera che professa per me. sono l’ultimo a darmi un nome

l’Ulisse di Tennyson: to strive. to seek. to find. and not to yield…….. con le mie carte imbrattate di odissee, e non venir méno a fin di bène e non mi scordo raffaele perrotta, nato a, il, Italia, per puro accidente. tentiamo di giocare una carta, si salvi chi può. un or-che-stratore di sofismi. ¿come si pensa? ¿qual è il méthodos? mythos racconta cháos. dáimōn – anche influente – e eros si pareggiano. non il Soggetto, eppure il Personaggio avvince. capolavori a mezza strada. non accontentarsi del passo che si è fatto. l’ululo del vento. consumarsi nello scrivere la settima lettera alle Muse e alla memoria. e:
noi lottatori ¿meritiamo questo fronte di lotta?

il tono si fa alato.

¿c’è modo di tenerlo alato?

dipende.

dipende dall’astro —- estro —- che si ha.

]]> Di: massimo http://poesia2punto0.com/2011/04/06/quasi-un%e2%80%99anatomia/#comment-2657 Thu, 14 Apr 2011 11:31:08 +0000 http://poesia2punto0.com/?p=6192#comment-2657 mancante di rete, approfitto di un po’ di wireless – e il corpo che cambia e il bagno di sudore (Pelù poeta – perché *no*?) approfitta del quadrato bianco per scrivere ancora un po’ del suo diario.

l’eccellenza non manca. ci sono libri buoni migliori ottimi: per esempio Cuore comune di Morresi, il poemetto di Cipriano sul Terremoto – e a poco a poco ne dirò, mancando di rispetto al silenzio (non tutto il silenzio è santo o sacro)

gli attori del Living Thatre Europa trascinavano il pubblico in scena. ma lo spettacolo (dico la versione urbana di Green Terror, non quella teatrale, più dominata da Brackett) aveva un pregio: bellezza dei gesti, delle azioni fisiche, dei corpi (il ventre che si scopre in Elisa… i capelli raccolti che cantando si sciolgono… e io lì, sempre: sensi tesi, mai senza passione, e forse ne scoppierò, come mi augurò Lorenzo Carlucci – e va bene, sempre meglio che NIENTE. qualche sera fa mi ha aggredito un ragazzo, drogato e in piena foia: ha avuto il fatto suo, non il frutto che cercava. il mio corpo è cambiato, non è più debole). e il Green Terror urbano aveva un difetto, lucidissimo: TROPPE PAROLE, troppa composizione incontrollata di parole, un haiku non può prostituirsi fino a dire “facebook il mio migliore amico”. non si lega bene un’azione fisica ad una domanda come “può una donna fare carriera senza darla?”

eccesso di retorica, nel senso di OVERDOSE DI POESIA. ma la poesia non ama essere poetica. e dove poetici sono i corpi – bene, basterebbero i corpi. e qualche parola, qua e là, qualche vaffanculo, qualche ti amo, e tra Terra e Uomo (personificati, allegorizzati stancamente all’inizio dello spettacolo) basterebbero le parole della Bibbia: tu sei prezioso ai miei occhi, io ti amo. Isaia 43, 4, una volta per tutte e per sempre.

vorrei ingaggiarmi fino a sfinirmi, portare il cuore al suo limite. l’amore è eccessivo, illimitato, scortese, geloso, irrituale, pazzo. l’amore usa poche parole, le usa bene. così la poesia, se proprio deve essere questione di poesia.

]]> Di: massimo http://poesia2punto0.com/2011/04/06/quasi-un%e2%80%99anatomia/#comment-2632 Sun, 10 Apr 2011 09:19:31 +0000 http://poesia2punto0.com/?p=6192#comment-2632 ieri si è presentato Raffaele Perrotta, qui – nessuna (mia) presentazione se non un omaggio al suo ESTRO, un monologo cucito su suoi testi, in piedi, mani nude: e se non fosse *così* (parafraso Perrotta) la mia vita sarebbe molto misera e fragile (con che voce flebile, con che viso da macello mi presentavo una volta: e la mandibola fu rotta per questo). e oggi intensamente procede il LIVING THEATER nella Città Barbara, con Green Terror! e io e altri lì, con i sensi accesi.

]]> Di: Rina Accardo http://poesia2punto0.com/2011/04/06/quasi-un%e2%80%99anatomia/#comment-2607 Thu, 07 Apr 2011 06:19:48 +0000 http://poesia2punto0.com/?p=6192#comment-2607 Mi inchino alla potenza di un coinvolgimento che Massimo, anche solo qui, ha saputo rendere …il testo di Alessandro emerge prepotentemente per il complesso contenuto, con risvolti psicologici non indifferenti. Un dramma di grande impatto reso sapientemente da una parola tonante, la vera protagonista.
Intensità ad ogni livello, dunque.
Grazie

Amo il teatro, amo la parola, l’autore e il protagonista qui si rivelano geniali …o come ho fatto a perdermi quest’opera?! Alla prossima rappresentazione mi auguro di esserci.

]]> Di: massimo http://poesia2punto0.com/2011/04/06/quasi-un%e2%80%99anatomia/#comment-2598 Wed, 06 Apr 2011 10:48:04 +0000 http://poesia2punto0.com/?p=6192#comment-2598 devo aggiungere che la foto è di Federica Papa – e la ringrazio.

ecco un altro pezzo dello scorticamento o del laboratorio: oggetto è il corpo. la fede nella parola, nel bene e nel male – e GLI EFFETTI DELLA PAROLA – è l’argomento, sempre.

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