Stefano Guglielmin su Mariangela Gualtieri


Mariangela Gualtieri è una poetessa straordinaria, ma evidentemente pochi se ne sono accorti, se viene lasciata sistematicamente fuori dal canone. Pubblico, per compensare parzialmente la lacuna, alcuni passi illuminanti di “Appunti di lavoro e note al Parsifal“, appendice di Fuoco centrale e altre poesie per il teatro (Einaudi 2003). La terra desolata cui riferisce l’incipit è il regno del re pescatore, l’arso regno dominato dall’impotenza e dall’anarchia, che sarà salvato da Parsifal, cavaliere ignaro del proprio grandioso destino, l’antiedipo che cerca la via del ritorno, l’ingenuo fratello del principe Miskin, ma anche, nella lettura della Gualtieri, il Siddharta perduto nel mondo del vizio e del dolore, che infine si consegna fiducioso al flusso delle cose.


Scrive Mariangela Gualtieri:


“La Terra Desolata. Beckett: «La sola possibilità di rinnovamento sta nell’aprire gli occhi e vedere l’attuale sfacelo. Non è uno sfacelo che si possa capire. Io sostengo che bisogna lasciarlo entrare perché è la verità».
Solo in parte sono d’accordo con Beckett. Noi abbiamo ancora memoria della bellezza, sappia­mo bene cosa non è lo sfacelo, cosa non è desolato o de­solante. Lo sfacelo vero, se mai ci sarà, non saprà di se stes­so, non saprà più nulla del non-sfacelo. Per questo credo che il sentimento della «mancanza» sia il nostro ultimo baluardo di umanità, una memoria di bellezza da cui po­ter partire per quella «sola possibilità di rinnovamento» di cui lui parla. Penso al rinnovamento come ad un ritor­no a casa. […] Il paradosso della mia scrittura sta nel voler essere affermativa, nel voler caparbiamente trovare armonia in mezzo a questi cocci. Si è sempre a un centimetro dalla retorica e questo è il prezzo da pagare se si vuole tentare una scrittura esortativa. Non è un tentativo, in realtà, è piuttosto un destino : io non posso fare altro che questo. […] Parsifal non è l’uomo moralmente riuscito che sì cura della propria perfezione. Anzi, figure del genere sono al centro della Terra Desolata, nella più assoluta sterilità ed impotenza, nel più tetro dolore. Parsifal fa continuamente la cosa sbagliata. Perde la grande occasione della sua vita, quella per cui è predestinato. Un eroe che contiene il disordine, lo sbandamento e lo sporco di ogni vita attuale.”

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