Sarò sempre un po’ meno di quello che sono,
— Carlo Bordini
e anzi, molto meno. Polvere. Ho perso molto.
di Christian Sinicco
Nel 1984 su Poesia della metamorfosi – Antologia e proposte critiche a cura di Fabio Doplicher (Stilb, Roma) viene pubblicato un saggio di Piero Bigongiari dal titolo “Poesia…
In tal modo all’infinito, attraverso il tempo, gli esseri del mondo si odieranno
e contro ogni simpatía manterranno il loro feroce appetito.
Michel Foucault
[Per i complottisti ed i sospettosi valga la…
1.
La morte scritta secondo elegia e profezia sfocia nella morte realizzata. Ecco Pasolini. Mi interessa l’uscita [di scena] di chi sa che non potrà avere, fuori, un suo simile: non…
di Alessandra Pigliaru
La parola che soffia
Oralità e scrittura sono sorelle tra loro e figlie di un’unica lingua, quella materna. Unica perché originaria seppure mai detta una volta per tutte e…
Qual è lo “stato di salute” della poesia in Italia? E quello dei poeti?
Se ti riferisci allo stato di salute attuale devo subito dirti che è buono ma nascosto, occultato,…
Presentiamo qui di seguito le tre raccolte che, secondo il giudizio critico della giuria di Poesia 2.0 - composta da Giorgio Bonacini, Giacomo Cerrai, Stefano Guglielmin, Gilberto Isella e Rosa…
Qual è lo “stato di salute” della poesia in Italia? E quello dei poeti?
(Prima di rispondere spontaneamente senza arzigogolare desidero chiarire che le riflessioni o impressioni sono di un autore…
Ecco Mariangela. Ha avuto qualche contrattempo, cose che capitano. Chiudo il file dedicato a Cappello, la finestra video aperta su uno sketch di Buster Keaton e pago il caffè. Facciamo…
[Come avrete visto i testi ospitati per la rubrica riconducono a posizioni sull'idea di oralità molto differenti tra loro e anche differenti dalla mia. Vorrei che qui emergessero tutte le posizioni…
Ora parleremo di LUOGHI e di PIACERI. Siete giovani. In un luogo diciamo: noi stiamo in questo luogo. E allo stesso modo diciamo «io sto bene» e «io sto male»,…
di Redazione
Dario Bellezza, poeta, drammaturgo e narratore, nasce a Roma il 5 settembre 1944.
Dopo gli studi in un liceo classico nella sua città natale, lavorò per varie riviste letterarie e di poesia: Paragone, Carte Segrete, Bimestre, Periferia, Il Policordo. Bellezza entrò nel mondo intellettuale romano nella metà degli anni 1960 quando, grazie al critico letterario e scrittore Enzo Siciliano, si avvicinò a Sandro Penna, Aldo Palazzeschi, Attilio Bertolucci, Alberto Moravia e a Elsa Morante, della quale diventò amico e confidente. Esordisce come poeta nel 1964 nella rivista Nuovi argomenti.
Pubblica nel 1970 il suo primo romanzo, con la presentazione di Moravia, Storia di Nino (edito da De Donato, e poi ripubblicato nel 1992 con il titolo L’Innocenza, da Mondadori) è la storia straziante e dolorosa dell’adolescenza omosessuale di Nino. Nel 1971 apparve la sua prima raccolta di poesie edita da Garzanti Invettive e Licenze. Scrisse Pier Paolo Pasolini nella sua introduzione: “Ecco il miglior poeta della nuova generazione.” La raccolta delinea e ritrae la gente alienata e oppressa dall’amarezza, dalla vergogna, dai sensi di colpa, dalle perversioni sessuali.
Le poesie esprimono anche il suo costante desiderio della morte. I successivi romanzi, Lettere a Sodoma (1972, Garzanti; poi edito nuovamente nel 1995 da Marsilio) e Il Carnefice (1973, Garzanti) elaborano le traumatiche vicende personali che lo scrittore vuole rappresentare in tutta la loro crudezza . La testimonianza del proprio vissuto è per Dario Bellezza strumento di provocazione, scontro con una società che lo esilia dal reale. L’io, senza alcun inganno, senza falsità di sorta, si racconta nella sua vera quotidianità, nei suoi amori senza speranza, nelle delusioni, nelle vane illusioni, nelle mille difficoltà di vivere e di mostrarsi per quello che si è realmente.
Nel 1976 pubblica con Garzanti la raccolta Morte Segreta, che vince il Premio Viareggio.
Nel 1978 inizia una collaborazione produttiva con Pellicano libri, con la serie Inediti rari e diversificazione, pubblica testi di Alberto Moravia, Renzo Paris, Gianfranco Rossi, Goliarda Sapienza e Anna Maria Ortese, per la quale, con Beppe Costa e Adele Cambria, riuscirà da applicare per la prima volta la legge Bacchelli, un vitalizio che è destinato a poeti e scrittori che vivono nell’indigenza.
Nel 1979 pubblica il romanzo Angelo (Garzanti). Nel 1981, dopo la pubblicazione delle fotografie di Pasolini (“nella loro gelida, crudezza disarmante … nudi, esposti, con tutte le ferite della sua macabra mostra, martirio sacro”), Bellezza scrisse Morte di Pasolini edita da Mondadori. Nel 1982 pubblica una nuova raccolta dal titolo Libro d’amore (edito da Guanda) seguita subito dopo, nel 1983, da io (Mondadori) con intenzionale mancanza di lettere maiuscole. In questo lavoro, Bellezza descrive con leggerezza ma concretamente la sua vita quotidiana e la disperazione dei suoi amori mediocri, la consapevolezza di vivere in una realtà estranea e provvisoria. Un dolore incurabile.
Pubblica poi due romanzi con Mondadori: nel 1985 il romanzo Turbamento e nel 1986, con Rusconi, L’Amore felice .
Serpenta (1987, Mondadori), Libro di Poesia (1990, Garzanti), Testamento di sangue (1992, Garzanti) e L’avversario (1994, Mondadori), con cui vinse il Premio Montale, tutte raccolte di poesia intrise di doloroso lirismo, che riprendono i temi della delusione, delle sofferenza, dell’estraneità, della difficoltà del vivere. Le sue ultime opere sono il romanzo Nozze col diavolo (1995, Marsilio) e nel 1996 Proclama sul fascino (1996, Mondadori). Il suo addio alla vita.
Bellezza ha vinto il Premio Viareggio nel 1976 con Segreta Morte, il Premio Gatto nel 1991 per Invettive e Licenze, il Premio Montale nel 1994 per L’avversario.
Muore di AIDS il 31 marzo 1996 in un letto dell’ospedale Spallanzani in totale solitudine e indigenza. E’ sepolto nel cimitero acattolico, il “cimitero dei poeti”, a pochi metri da Amelia Rosselli, con la quale ha diviso le giornate e la casa in una stagione della vita.
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