Credere all’invisibile – Cesare Viviani

Credere all’invisibile

Cesare Viviani

€ 11,00

2009, 97 p., brossura

Einaudi, Collezione di Poesia

Con questa sua nuova raccolta Cesare Viviani fa un passo ulteriore nel percorso di ascolto e di meditazione che caratterizza i suoi ultimi libri. La forma è più immediata. Sono poesie brevi, con una sola voce, affabile e colloquiale anche nel proporre temi elevati, come i limiti dell’umano, la pulsione all’autenticità, il confronto con l’angoscia della fine. L'”invisibile” di Viviani non è qualche cosa di trascendente, ma è ciò che, innervato nella concretezza della natura, resta indecifrabile, incomprensibile, irriconoscibile. E dunque credere, più che l’oggettivazione di una fede, è rispettare, accettare, affidarsi alla vita. In questi versi diretti e spesso sorprendenti per clausole inattese, la via maestra è l’umiltà: rinunciare alla presunzione umana significa trovare il giusto posto di se stessi e delle cose, e sapere che tutte le esperienze, anche quelle estreme, fanno parte di un ciclo e non hanno niente di eccezionale: sono natura. Sotterranea e parallela al discorso cosmico-esistenziale, scorre una riflessione poetica in cui il medesimo atteggiamento interiore vede con distacco ogni ironia narcisistica e abilità verbale: perché un animale nel suo habitat – dicono i versi di una poesia significativamente dedicata a Mario Luzi – è più vicino all'”invisibile” di qualsiasi ambiziosa invenzione letteraria. Credere all’invisibile (Einaudi, pp.98, euro 11) riesce a coniugare alcuni dei tratti più specifici di quei due percorsi. E’ infatti, in tutta evidenza, un libro di pensiero che sboccia per frammenti di meditazione, in una lingua limpidissima, di grande eleganza ed equilibrio, e in uno stile che è il più difficile da praticare: quello della semplicità.

(di Maurizio Cucchi su “Tuttolibri”, 23 Maggio 2009)

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