Appunto da un quaderno blu – SPoken Word di Massimiliano Marrani

Così questa sarebbe la gente che dovrei amare così come l’amò Cristo? Questa gente che cammina una dietro l’altra nel sottosuolo, dietro paratie sporche di ditate, scarabocchi graffi e messaggi pubblicitari. Milioni di nuche illuminate tanto debolmente dai neon quanto la mia, esposta alla fragile lanterna che mi hai rubato? Così dovrebbero essere loro il mio patrimonio e il mio lascito? Dovremmo dunque essere noi i custodi di questo amore che arde da sempre ma che cambia il luogo della sua combustione, e che ora mi svilisce tanto adesso tace, tanto fu bruciante e assordante. Così questo sarebbe lo sfondo reale, la vita vera? La base su cui s’innalza il piedistallo del mio giorno già finito e appena cominciato; che cala senza che a nessuno gli venga in mente di fermarsi e opporsi, fare qualunque cosa che faccia capire a tutti quel che tutti hanno capito, senza che nessuno di loro mi guardi, o guardi il suo vicino e lo sappia toccare: ma adesso, in questo preciso momento, perché dopo sarà insignificante. Eppure, non è l’ora di punta. Ora potrebbero fermarsi e guardarsi. Ecco, stanno annunciando un altro treno. Un altro treno carico dello stesso fuoco e della stessa porzione di freddo che lo nasconde. Intere colonne di portatori di fiamme congelate. Ne arriveranno altri e altri ancora. Gli autisti cambieranno i loro turni, invecchieranno sulla superficie, mentre i figli prenderanno il loro posto e io, mi immagino fermo qui, vederti passare.

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