Ovvero, Per una piccola antologia del tutto personale.
Massimiliano Chiamenti (Firenze, 17 novembre 1967 – Bologna, 3 settembre 2011).
Ne conservo solo un confuso ricordo. Il primo anno di università a Padova ho lavorato per un paio di mesi in un bar dell’orgoglio omosessuale e per me è stata un’esperienza molto positiva, intendo dire – la vicinanza a quel mondo vitalista ed esuberante. Ci fu ironia – perenne -, da ambo le parti (non contrapposizione – tutti presi nell’umana ventura), e l’utilizzo di uno stravagante lessico da caserma. Ricordo quando, uno dei primi giorni, al comparire delle ricciute donzelle mi impacciai e il titolare, accorgendosene disse a queste di non preoccuparsi, di non badare a me. Lui, disse, è solo un eterosessuale – così ridemmo tutti. In quel periodo imparai a fare il caffè con la macchina, e il mocaccino, il marocchino, il cappuccino, il macchiato caldo e l’Irish coffee – un bilancio esperenziale positivo. Venne a quel bar solo qualche volta, (un paio, tre?), erano i momenti di calma, quelli di improvviso silenzio – a quel tempo nemmeno sapevo che scrivesse. Lo ho scoperto più avanti – e non saprei dire bene in che occasione – forse per un evento al Pride Village (sono sempre stato troppo disattento, troppo distratto). Non gli scrissi mai niente, non parlammo mai di poesia. A volte ci sono persone che ci passano vicino ma le circostanze non sono quelle giuste, a volte si scambiano anche due parole sul tempo, su un libro, sul lavoro. Sono persone che potrebbero raccontarci o insegnarci qualcosa di interessante, e noi non ce ne accorgiamo – mi fanno sempre un enorme dispiacere, i mancati incontri.
Dove reperire i suoi testi online:
- Blanc de ta nuque di Guglielmin.
- Nazione Indiana l’addio di Buffoni.
- Argo rivista di Arte e Letteratura a cui collaborano, tra gli altri, Nove e Scarpa.
- Sagarana rivista di Cultura e Letteratura.
- Retididedalus rivista online Sindacato Nazionale Scrittori.
(già su Vermena)