“Una poesia lunghissima”: lavori in corso

 

In calce a questo post, nello spazio dei commenti, tutti i lettori che vorranno partecipare al progetto “Una poesia lunghissima” possono lasciare le loro citazioni nelle modalità indicate qui o nel lato sinistro di questo post, che verrà aggiornato man mano che giungeranno le citazioni.

Apriamo la raccolta dei versi citando i quattro maggiori poeti italiani che sono recentementi venuti a mancare: Edoardo Sanguineti, Andrea Zanzotto, Giuliano Mesa ed Elio Pagliarani. Da qui, non nostalgici necrologi, ma ricordi da tramandare per proseguire: ricominciare.

tu, se sai dire, dillo, dillo a qualcuno.
(Giuliano Mesa, “II. piromanzia. le bambole di Bangkok”, Tiresia, La camera verde, 2008)

No, non c’è posto qui per una misura
(Andrea Zanzotto, “E così ti rintracciammo”, Conglomerati, Mondadori, 2009)

persino l’uomo, per l’uomo, gli può diventare già umano:
(Edoardo Sanguineti, “Ballata del bene culturale”, Ballate in Mikrokosmos, Feltrinelli, 2006)

come avessimo avuto un senso, o guardavamo un mare
come avesse avuto un senso.
(Elio Pagliarani, “Oggetti e argomenti per una disperazione”, Lezione di fisica in Tutte le poesie, Garzanti, 2006)


Aggiornamento 29 Maggio 2012

MOLTO Importante: è assolutamente necessario leggere per bene le istruzioni e le modalità di contribuzione e quali poeti non sono più citabili (nella colonna sinistra del post) prima di postare le vostre citazioni. Tutte le citazioni che non rispetteranno il regolamento verranno barrate nello spazio dei commenti.

Visto l’afflusso contenuto di partecipanti (e l’entusiasmo di Alessandra Pigliaru a cui non si riesce a dire di no :D), il numero di citazioni per ciascun partecipante è illimitato. Resta comunque valida la norma secondo cui è possibile citare fino ad un massimo di due versi per ogni poeta il quale non può essere citato più di 5 volte 🙂

Grazie a Silvia Molesini per averci avvisati che Pavese è del 1908 e a Manuela per averci ricordato che Caproni è del 1912! Se anche voi vedete incongruenze o errori, fateci sapere via mail o commento!

Oltre a Manni Editori, Fara Editore e Luca Sossella editore, si aggiunge alla lista degli “sponsor” anche Mondadori: le quattro case editrici metteranno a disposizione dei libri di poesia che alcuni dei fortunati partecipanti estratti a sorte potranno vincere alla fine dell’esperimento. In bocca al lupo e buon lavoro!

Una poesia lunghissima si allunga, e questo è ad oggi il risultato (senza montaggio e riferimenti bibliografici):

Una poesia lunghissima

tu, se sai dire, dillo, dillo a qualcuno.
No, non c’è posto qui per una misura
persino l’uomo, per l’uomo, gli può diventare già umano:
come avessimo avuto un senso, o guardavamo un mare
come avesse avuto un senso.
E c’è da riprovare il già provato
sterminare l’amore sterminato.
La molteplice natura del tempo
traveste il suo impercettibile fluire
Se la felicità sia il nostro vero
o il nostro vero la felicità.
vedo un futuro, è fatto di questa
gente che proprio non ne sa niente.
Il sacrificio è una
gara a eliminazione, e la sua ara,
il posto di lavoro.
effimero, passato, forse scritto
anch’esso nella memoria del creato.
Ti sia leggera questa terra, dixi,
provveda la chi mica chi mera.
orfeo! gli dice uno, erfeo! gridando, efreo! battendogli la
faccia con i piedi, ebreo! gli dice allora: “canta!”
Non si sa chi, non si sa dove, non si sa mai
non è possibile trovarsi in cerca di se stessi sempre
Illumino spesso gli altri ma io rimango sempre al buio.
Tu che dormi, ti affido la luce,
crescerà a breve fra la campagna e il noce.
Sii dolce con me.
Maneggiami con cura.
tutto
il tondo del
mondo è qui
Ora che i piedi abitano fermi il suolo
è estenuante l’attesa del paradiso.
Verrà la morte e avrà i mie occhi
ma dentro
ci troverà i tuoi
Io con la poesia vorrei fare mattoni.
Nessuna cultura toglierà le mani alle mani,
la pelle ai vestiti.
hai il sapore del riposo
con gli ultimi voli della notte e il brucare in silenzio
perchè tu sei con me
assorto in un tramonto spalancato
Io.Tu.Tu ed io.Noi.
Una, improvvisamente
s’alza dal letto dicendo
tu mi guardi mentre io ti guardo dentro
e se ti guardo dentro mi vedo.
poche le notti d’amore, pochi i baci, poche le strade
che portano fuori di noi, poche le poesie.

nere nuvole come tumori
come bianco pane di Spagna
Avrai poche cose, tra quelle cose
ci sarò io.
il vero amore
non ha le nocciole
In un lago di nubi e calce accesa,

si appresta l’uomo a soppravivere
e i soffitti sempre più bassi, le rose anche
Un Dio Ragazzo, che conosce il Ma-mul, cantando
urlava maledizioni di penisole

provo una discreta soddisfazione
un povero asino legato quel pioppo che cade
ci accomuna la conta differita dei morti
Tra le fronde c’è un mistero
Alba cerulea di primavera
cerco il fango, mio unico amico
La perfezione del primo vero male
Addolcito il tumulto dei giorni

non serba confini l’amore
Le parole d’amore appartengono ai poeti,
ai pazzi, o agli dei
Pigre, le foglie spaccate dal gelo,
vestono le strade della mia infanzia
Eludendo i tuoi cento sospiri
labbra che si possano credere cadute
A volte pare ciò che non si sa
Magari è proprio questa la virtù
Ma di’ soltanto una parola e l’anima mia sarà salvata
Attento abitante del pianeta,
guardati! dalle parole dei Grandi
un lungo silenzio acceso
dopo un lunghissimo bacio
e non si scioglie non si scioglie non si scioglie non si scioglie più?
Carta da bollo per gli incendiati un papavero

Leggimi di notte, come io scrivo,
Vipera spavalda a testa eretta
Perché non si stima un uomo dal vestito
ma per quanti scalpi di tiranno s’è adoprato.

il cane abbaiava alla luna
ma è questo tuo mancare la presenza
ginestre

ferrose
Nel silenzio dei fiori,
in quel silenzio al centro
scatti di linfa, clorofilla, luce
spiccano ogni volta felici il volo
incontro a chi spara.
chiodata sul ventre di carta

la nascita deforme dei nessi
e Dio non si sarebbe scomodato
Smettila, hai capito? di immaginarci
Nulla da aggiungere, nessun significato
Ripeto ogni mattina la lista e aspetto
che qualcuno mi dica cosa manca, e dove.
La verità che non è la poesia,

ma nel verso come nel segno trova
animale è l’amore
ma tu segui gli spacciatori di oracoli

Prendere in mano la sorte del suo destino e integrarlo
e diventare l’agognato essere dei sogni
Il corpo è la scure: si abbatte sulla luce
scostandola in silenzio
Il massacro è la mia storia, in allegoria.
se ti togliamo ciò che non è tuo

non ti rimane niente
Ho freddo, ma come se non fossi io.
Ho portato un libro, mi dico di essermi pensato in un libro
se riesci, dove finisce l’omero incomincia la mia fine
dove era il mio occhio oggi c’è mare e il cielo
Cosa dirai di me dopo che tutti i mutamenti
mi avranno riempito di difetti
I morti hanno la bocca cucita al perdono.
Nell’aborigeno mio cielo
il mio cielo è tronco d’ali e reti
l’agglutinarsi di dio
dentro di te.
Azzarda lo scompenso nel cammino
Veggente dalla bocca vuota e l’occhio cavo
Io volevo un amore non questa conversione della pena
tu cura il traguardo, l’ombra viva del pensiero
perché sia memoria.
in ogni verbo dove girano mano
e piede s’accampa una pietra
-ché siamo tutti deboli come una promessa
di quelle che (non) mantieni in silenzio
Occorre approntare la parola per gl’inverni a venire
stringendosi addosso assoluzioni e i colpi bassi delle ghiacciate
come si scrive inventariato? Te lo dico io:
si scrive con la lista precisa dei corpi che siamo stati
soma cosa?
peso irriso
Che età avevi quando irruppe il Medo?
Scrivere per disperazione e gioia

e sperare che giovi all’eco del corpo
Abbiamo altre parole questa notte:
un corpo musicale, a vendicare il tempo passato senza fuochi
La selva automatica e squillante, l’anonimato azzurro
ma non etereo: scrupoloso
M’è ditte ca na vote ng’ere amore
e sse durmije cu re pporte aperte
La bocca è un’alba schiusa
la meraviglia è nelle cose guardate
mai nessuno che sospetti che qualcosa va fermato

Chi è necessario dice ciò che resta
e non vuole niente
Avrebbe dovuto appartenere ad altri mondi
l’inerme che è germinato in noi
La gente è uno sbaglio anche quando è lontana.
Chi manca è più nitido,
si prende la ragione
corrisponde a un’incrinatura che si allarga nel tempo ogni nascita,
ben prima del grido che ne certifica l’orrore
riproporsi costante della voglia
di dire dirsi vedi ancora vado
La merce siamo noi, siamo la merce
che può fare acquisti
Quando l’acquisto riguarda il pane, i tempi
sono prossimi alla redenzione

 

 

 

 

 

 

 


 

 


Nella colonna a sinistra potete leggere il regolamento e la lista di poeti inseriti fin’ora con il numero di citazioni ricevute!

 

[aside] Regolamento

1. ogni partecipante può proporre da uno fino ad un massimo di 2 versi per ciascun poeta citato;

2. ogni verso proposto da ogni singolo partecipante deve essere di un poeta italiano differente;

3. ogni poeta non può essere citato, tra tutti i partecipanti, più di 5 volte – ci sarà una lista aggiornata di poeti che hanno raggiunto il massimo delle citazioni (5) sul lato sinistro del post;

4. non verranno accettati versi di poeti stranieri o poeti nati prima del 1920;

5. ogni verso citato deve includere il suo corrispondente riferimento bibliografico, come in questo esempio: qui il verso del poeta (Poeta, “Poesia”, Raccolta, Casa Editrice, Anno)

[/aside]

[aside] Lista Poeti

Aglieco (1)
Alborghetti (1)
Allo (1)
Alziati (1)
Anedda (1)
Assiri (1)
Benedetti (1)
Bettarini (1)
Bevilacqua (1)
Biagini (1)
Bonomo (1)
Bove (1)
Bre (1)
Calandrone (1)
Campi (1)
Cappello (1)
Castaldi (1)
Cattafi (1)
Cavalli (2)
Costa (1)
Cristofano (1)
Crosara (1)
Dapunt (1)
De Angelis (1)
De Luca (1)
De Palchi (1)
Ermini (1)
Ferramosca (1)
Finiguerra (1)
Fontana (1)
Frasca (1)
Garofalo (1)
Genti (1)
Gezzi (2)
Giovenale (1)
Giudici (1)
Grasso (1)
Gualtieri (2)
Guglielmin (1)
Insana (1)
Job (1)
Krumm (1)
Lamarque (2)
Leonetti (1)
Luzi (1)
Magrelli (1)
Mari (2)
Marotta (1)
Martinez (1)
Masala (1)
Mavian (1)
Merini (3)
Mesa (1)
Molesini (1)
Nacci (1)
Nuvolone (1)
Pagliarani (1)
Palasciano (1)
Pasolini (1)
Penati (1)
Pittalis (1)
Pittaluga (1)
Pizzo (1)
Porta (2)
Pusterla (1)
Raboni (2)
Raimondi (1)
Raspini (1)
Recalcati (1)
Rosa (1)
Rosselli (2)
Rosso (1)
Roversi (1)
Ruffato (1)
Ruggeri (1)
Sanguineti (1)
Sciascia (1)
Spatola (1)
Stocchi (1)
Taravella (1)
Toini (1)
Travi (4)
Valduga (1)
Vicinelli (1)
Zanzotto (1)
Zeichen (1)
Zoni (1)

 

[/aside]

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70 Comments

  • La notte è più della morte:
    è il sogno l’abisso che non si colma

    Paolo Volponi, Come perso, in Con testo a fronte, Torino, Einaudi, 1986.

  • Vivere è impiccarsi a un fiore.

    Davide Cortese, Ossario, Arduino Sacco Editore, 2012

  • Vorrei poter accarezzare i tuoi demoni,
    due dita, a scivolargli sul volto.

    Davide Cortese, Ossario, Arduino Sacco Editore, 2012

  • quel che la notte sanguina
    è aurora.

    Davide Cortese, Ossario, Arduino Sacco Editore, 2012

  • Rimetta a noi i nostri cieli la parola aggiustata,
    un segnale nutrito dal lampo nel poco di nessun conto

    (Pierluigi Cappello, Mandate a dire all’imperatore,Crocetti.2010)

    era me stesso,
    questo freddo che, oltre i secoli, mi parla.

    Milo de Angelis.Quell’andarsene nel buio dei cortili, Mondadori,2010

  • L’acqua che ci ha bagnato è sudore umano
    sudore umano tutte le mura che vedi.
    (Luigi Di Ruscio, “La costruzione sale”, Le streghe s’arrotano le dentiere, Marotta, 1967)

  • “Caldo fu il nicchio il più caldo / che mai colsi: onde m’acclaran gli anni” (Sandro Sinigaglia, Algida era la sizza, in Poesie, Garzanti, 1997)

  • mai nessuno che sospetti che qualcosa va fermato
    (Fabiano Alborghetti, Registro dei Fragili, Casagrande 2009)

    Chi è necessario dice ciò che resta
    e non vuole niente
    (Sebastiano Aglieco, Giornata, La vita felice 2003)

    Avrebbe dovuto appartenere ad altri mondi
    l’inerme che è germinato in noi
    (Claudio Recalcati, Microfiabe, Mondadori 2010)

    La gente è uno sbaglio anche quando è lontana.
    (Alessandro Assiri, Cronache della città parallela, Thauma 2011)

    Chi manca è più nitido,
    si prende la ragione
    (Marco Giovenale, Shelter, Donzelli 2010)

    corrisponde a un’incrinatura che si allarga nel tempo ogni nascita,
    ben prima del grido che ne certifica l’orrore
    (Flavio Ermini, Il compito terreno dei mortali, Mimesis 2010)

    riproporsi costante della voglia
    di dire dirsi vedi ancora vado
    (Gabriele Frasca, Prime, Sossella 2007)

    La merce siamo noi, siamo la merce
    che può fare acquisti
    (Ida Travi, Tà, Moretti & Vitali 2011)

    Quando l’acquisto riguarda il pane, i tempi
    sono prossimi alla redenzione
    (Ida Travi, Tà, Moretti & Vitali 2011)

  • restano, eroi, i cani randagi e le code d’uccelli

    (Viola Amarelli, campagna d’inverno – da Le nudecrude cose e altre faccende, ed L’Arcolaio, 2011)

    Non mi ha mai amato
    (l’unica concreta, flagranza di reato)

    (Viola Amarelli, campagna d’inverno – da Le nudecrude cose e altre faccende, ed L’Arcolaio, 2011)

    ***

    volevo un libro chiaro per noi due:
    una pagina bianca quasi pura

    (Fabio Michieli, Dire, ed L’Arcolaio 2008)

    ma l’ape che mi ronza sopra il capo
    non sa che il polline sul corpo proprio

    (Fabio Michieli, Dire, ed L’Arcolaio 2008)

  • La selva automatica e squillante, l’anonimato azzurro
    ma non etereo: scrupoloso
    Maria Grazia Calandrone, da Come per mezzo di una briglia ardente, Edizioni Atelier, 2005
    —-
    M’è ditte ca na vote ng’ere amore
    e sse durmije cu re pporte aperte
    Assunta Finiguerra, da Solije, zone Editrice, 2003
    —-
    La bocca è un’alba schiusa
    la meraviglia è nelle cose guardate

    Pierluigi Cappello, da Mandate a dire all’imperatore, Crocetti Editore, 2010

  • Scrivere per disperazione e gioia
    e sperare che giovi all’eco del corpo
    CESARE RUFFATO da Sinopsìe, Marsilio, 2002

    Abbiamo altre parole questa notte:
    un corpo musicale, a vendicare il tempo passato senza fuochi
    ANNAMARIA FERRAMOSCA da Other Signs, Other Circles,
    Chelsea Editions,2009

  • Che età avevi quando irruppe il Medo?

    Roberto Roversi, da Le descrizioni in atto, Decima descrizione in atto. Coop. Modem, 1990

  • Io volevo un amore non questa conversione della pena
    [Ida Travi – da “Tà. Poesia dello spiraglio e della neve”, Moretti&Vitali 2011]

    tu cura il traguardo, l’ombra viva del pensiero
    perché sia memoria.
    [Natàlia Castaldi – da “Dialoghi con nessuno”, Smasher 2011]

    in ogni verbo dove girano mano
    e piede s’accampa una pietra
    [Stefano Guglielmin – da “La distanza immedicata”, Le Voci della Luna 2006]

    -ché siamo tutti deboli come una promessa
    di quelle che (non) mantieni in silenzio
    [Silvia Rosa – da “Di sole voci”, LietoColle 2010]

    Occorre approntare la parola per gl’inverni a venire
    stringendosi addosso assoluzioni e i colpi bassi delle ghiacciate
    [Antonella Taravella – da “Sbocciata nelle viscere”, Smasher 2011]

    come si scrive inventariato? Te lo dico io:
    si scrive con la lista precisa dei corpi che siamo stati
    Greta Rosso- Da “Cronache precarie”, Aisara 2009]

    soma cosa?
    peso irriso
    [Enzo Campi, da “Ipotesi corpo”, Smasher Edizioni 2010]

  • se riesci, dove finisce l’omero incomincia la mia fine
    dove era il mio occhio oggi c’è mare e il cielo
    [Antonella Pizzo – da “In stasi irregolare”, Le voci della luna 2007]

    Cosa dirai di me dopo che tutti i mutamenti
    mi avranno riempito di difetti
    [Alberto Masala – “A Sergio Atzeni” tratta da “Alfabeto di strade”, Edizioni Il Maestrale 2009]

    I morti hanno la bocca cucita al perdono.
    [Iole Toini – da “canto della mamma bambina” in Spaccasangue, Le Voci della Luna 2009 ]

    Nell’aborigeno mio cielo
    il mio cielo è tronco d’ali e reti
    [Rita Bonomo – “Elegia del gene” tratta da “diri diri danna -litania stolta del diritto e rovescio”, Liberodiscrivere 2006]

    l’agglutinarsi di dio
    dentro di te.
    [Silvia Molesini, da “Cahiér de Doléances”, Samiszdat 2009]

    Azzarda lo scompenso nel cammino
    Veggente dalla bocca vuota e l’occhio cavo
    [Nerina Garofalo – Da “La circoncisione delle parole”, Format associazione letteraria la clessidra 2008]

  • “se ti togliamo ciò che non è tuo
    non ti rimane niente”.

    (Milo De Angelis, L’idea centrale, Somiglianze, Guanda, 1976)

  • Il massacro è la mia storia, in allegoria.

    (Andrea Inglese, senza titolo, La distrazione, Luca Sossella Editore, 2008)

    <>.

    (Milo De Angelis, L’idea centrale, Somiglianze, Guanda, 1976)

    Ho freddo, ma come se non fossi io.
    Ho portato un libro, mi dico di essermi pensato in un libro

    (Mario Benedetti, senza titolo, Umana Gloria, Mondadori, 2004)

  • Il massacro è la mia storia, in allegoria.

    (Andrea Inglese, senza titolo, La distrazione, Luca Sossella Editore, 2008)

    <>

    (Milo De Angelis, L’idea centrale, Somiglianze, Guanda, 1976)

    Ho freddo, ma come se non fossi io.
    Ho portato un libro, mi dico di essermi pensato in un libro

    (Mario Benedetti, senza titolo, Umana Gloria, Mondadori, 2004)

  • animale è l’amore
    ma tu segui gli spacciatori di oracoli
    [Jolanda Insana – da “Turbativa d’incanto”, Garzanti 2012]

    Prendere in mano la sorte del suo destino e integrarlo
    e diventare l’agognato essere dei sogni
    [Patrizia Vicinelli – da “Non sempre ricordano”, Le Lettere 2009]

    Il corpo è la scure: si abbatte sulla luce
    scostandola in silenzio
    [Antonella Anedda, da “Notti di pace occidentale”, Donzelli 1999]

  • Oggi ho indossato la tua mancanza
    in ogni luogo che ho occupato:
    un’intera giornata nel tuo segno
    come se conoscessi il tuo sapore.

    Esteso ad ogni frammento di senso
    necessariamente: pericoloso
    contraltare di ogni cosa, adesso
    che la pioggia ha lavato via polvere
    e la gloria di un sole riemerso
    delinea inesorabili confini.

    (Davide Valecchi, “Oggi ho indossato la tua mancanza”, da “Magari in un’ora del pomeriggio”, Fara Editore, Rimini, 2011)

  • T’amo non ha spazio e l’orologio
    è rotto ci orientiamo ai tramonti
    ricognizioni d’ombra nel bicchiere,

    nelle mani strette, non ombre di cordoglio
    adesso, in quest’ora tutto è fermo
    il dolore si siede.

    (Serena Nunzia Di Lecce, “Seduti”, Dopoguerra, Opera Prima, Cierre Grafica 2010)

  • “Come quando tra i boschi alla marina
    spira solenne riecheggiando il vento” Rocco Scotellaro-Villa D’este- Tutte le poesie 1940-1953-OSCAR MONDADORI 2004

  • La tua bocca piccola stanca
    di cielo si divarica e di luce
    lunare immagine. Immagine.

    Io bianco io balbo ospitale
    di te tutto aperto siderale
    di luce primissima e bianca.

    (Serena Nunzia Di Lecce, “Una Fotografia”, Dopoguerra, Opera Prima, Cierre Grafica 2010)

  • “La verità che non è la poesia,
    ma nel verso come nel segno trova”
    Francesco Leonetti, “Col principio di contraddizione (1976)”,Sopra una perduta
    estate. NO REPLY 2008

  • Giorgio Caproni è del 1912.

    Smettila, hai capito? di immaginarci (Giovanni Raboni, Smettila, hai capito? di immaginarci, in Barlumi di storia, Mondadori, Milano 2002)

    Nulla da aggiungere, nessun significato (Ermanno Krumm, Non manca nulla a aqueste colonne, in Animali e uomini, Einaudi, Torino 2003)

    Ripeto ogni mattina la lista e aspetto / che qualcuno mi dica cosa manca, e dove. (Massimo Gezzi, Una risposta, in L’attimo dopo, Luca Sossella, Roma 2009)

  • E vive. Un giorno è nato. Un giorno morirà.

    G. Gozzano, I colloqui, 1911

  • “chiodata sul ventre di carta”
    Daìta Martinez da” dietro l’una” LietoColle,2011

    “la nascita deforme dei nessi”

    Maria Allo da “Riflessi di rugiada”, Albatros 2011

    “e Dio non si sarebbe scomodato”

    Cristina Bove “Attraversamenti verticali”, Edizioni Il Foglio 2009

  • il silenzio è assoluto, segnali d’uccelli,
    è già così tardi?, all’improvviso
    nevica

    Antonio Porta, senza titolo, Invasioni, Mondadori 1984

  • poi la nudità, le mutazioni
    questo va detto: il fare deve appagarci
    questo non succede e allora si producono sogni

    Antonio Porta, senza titolo, Passi passaggi, Mondadori 1980

  • “Nel silenzio dei fiori,
    in quel silenzio al centro”

    Mariangela Gualtieri, Bestia di gioia, Einaudi, 2010

    “scatti di linfa, clorofilla, luce”

    Erri De Luca, L’ospite incallito, Einaudi, 2008

    “spiccano ogni volta felici il volo
    incontro a chi spara.”

    Vivian Lamarque, Poesie 1972-2002, Oscar Mondadori 2011

  • E’ strano essere cosi’ tante donne,
    che mangiano e bevono alla stessa tavola,
    che hanno lavato i bambini nello stesso lavabo
    che hanno nascosto segreti l’una all’altra
    hanno camminato sul pavimento della loro vita in camere separate
    e confluiscono ora nella storia

    Adrienne Rich

  • Perché non si stima un uomo dal vestito
    ma per quanti scalpi di tiranno s’è adoprato.

    Stefano Enea Virgilio Raspini, “Il titolo si capisce benissimo”, in Id., “Tramite Inferriate”, No Reply – Maledizioni 2005.

  • È assente il sale
    del mondo: il sole

    (Giorgio Caproni, “Alba”, da “Come un’allegoria”, Poesie 1932-1986 Garzanti –
    gli elefanti Poesia)

  • e non si scioglie non si scioglie non si scioglie non si scioglie più?

    (Fabrizio Pittalis, “Fantasia in culo a Walt Disney”, da “Molto spiacenti, Sir”, Samiszdat, 2011)

  • …un lungo silenzio acceso
    dopo un lunghissimo bacio… (Alda Merini Ballate non pagate Einaudi 1995)
    …e io sogno senzavederli
    i sogni che ho (Fernandp pessoa Poesie scelte Passigli Poesia 2004)
    .

  • “Attento abitante del pianeta,
    guardati! dalle parole dei Grandi”

    (Antonio Porta, “I rapporti”, da “Europa cavalca un toro nero”, 1958)

  • A volte pare ciò che non si sa ( Silvia Bre, Marmo, L’opera dell’arte, Einaudi, 2007)
    Magari è proprio questa la virtù (Patrizia Cavalli, Pigre divinità e pigra sorte, Einaudi, 2006)
    Ma di’ soltanto una parola e l’anima mia sarà salvata (Michele Mari, Cento Poesia d’amore a Ladyhawke, Einaudi, 2007)

  • Non è che una rovina. Tutta piena,
    mi dicevi, di insetti, inabitabile.
    Altro comfort fa per noi ora, altro
    Sconforto.

    (E. Montale)

  • labbra che si possano credere cadute

    Elio Grasso “E giorno si ostina” Puntoeacapo 2012

  • Adesso
    eccomi, sono qui per finire
    nella tua fine…

    Maria Grazia Calandrone
    SULLA BOCCA DI TUTTI (Crocetti, 2010)
    da La chiara circostanza

  • Eludendo i tuoi cento sospiri

    Federica Merlini “Libellule rosa” Damocle Edizioni anno 2009

  • “Addolcito il tumulto dei giorni
    non serba confini l’amore”
    (Maria Teresa Cristofano, “Diventa come l’aria”, Stagione di raccolta, Editore Nostro Tempo, 1962)

    “Le parole d’amore appartengono ai poeti,
    ai pazzi, o agli dei”
    (Daniela Raimondi, “Penelope”, Inanna, Mobydick, 2006)

    “Pigre, le foglie spaccate dal gelo,
    vestono le strade della mia infanzia”.
    (Fulvio Nuvolone, “Ultimo canto d’amore”, Carte segrete, Russo editore, 1984)

  • “La perfezione del primo vero male”
    (Patrizia Cavalli, da”Le mie poesie non cambieranno il mondo”, Einaudi, 1974)

  • Alba cerulea di primavera (Viale Maddalena, Graziantonio Palasciano, Luce nel buio, Filadelfia Editrice1983)
    vedo lontano le colline perdersi (Cesare Pavese, Le Poesie, Einaudi ET1998)
    cerco il fango, mio unico amico (Alda Merini, Ballate non pagate, Giulio Einaudi ed., 1995)

  • “Tra le fronde c’è un mistero”

    Ida Travi “Neo/Alcesti-Canto delle quattro mura” Moretti e Vitali 2009

  • “ci accomuna la conta differita dei morti”

    Francesco Marotta da “Esilio di voce” Smasher editore 2011

  • urlava maledizioni di penisole (Giulio Stocchi, L’altezza del gioco, Cuec,2003)

    provo una discreta soddisfazione (Linda Mavian, Dattiloscritto d’acqua, Edizioni del Leone,1994)

    un povero asino legato quel pioppo che cade (Vivian Lamarque, Poesie, Mondadori Editore, 2002

  • Un Dio Ragazzo, che conosce il Ma-mul, cantando

    (P.P. Pasolini, “La strada delle puttane”, in “Trasumanar e organizzar”, Garzanti, 1976)

  • In un lago di nubi e calce accesa,

    Renato Job “Veneri e locuste” Anterem Edizioni anno 2011.

    si appresta l’uomo a soppravivere

    Carlo Penati “Il desiderio e lo specchio” Anterem Edizioni anno 2011.

    e i soffitti sempre più bassi, le rose anche

    Erika Crosara “IUS” Anterem Edizioni anno 2010.

  • I morti non è quel che di giorno
    in giorno va sprecato, ma quelle
    toppe d’inesistenza, calce o cenere
    pronte a farsi movimento e luce.
    Non
    dubitare, – m’investe della sua forza il mare-
    parleranno.

    Vittorio Sereni

  • “Gettata nei tombini è l’anima delle prime strade.
    Nelle sere ramate si distendono rugiada e fango.
    a migliaia le stragi, in assenza di facce…..”

    (Giovanna Sicari da “Decisioni” 1986 (Poesie-Empiria 2006)

  • nere nuvole come tumori
    come bianco pane di Spagna
    (Mariella Bettarini, “nere nuvole come tumori”, da “Delle Nuvole”, Gazebo, 1991)

    Avrai poche cose, tra quelle cose
    ci sarò io.
    (Luigi Nacci, “I – Avrai poche cose ma quelle le avrai”, da Inter nos – trilogia del prima e del dopo, in Poesie dell’inizio del mondo, DeriveApprodi, 2007)

    il vero amore
    non ha le nocciole
    (Francesca Genti, “All’esselunga dell’amore”, in Il vero amore non ha le nocciole, Meridiano Zero, 2004)

  • Una, improvvisamente
    s’alza dal letto dicendo
    (Giovanni Raboni, “Contestazione”, da “Cadenza d’inganno”, Mondadori, 1975)

    tu mi guardi mentre io ti guardo dentro
    e se ti guardo dentro mi vedo.
    (Antonio Porta, “Lo specchio”, da “Invasioni”, Mondadori, 1984)

    poche le notti d’amore, pochi i baci, poche le strade
    che portano fuori di noi, poche le poesie.
    (Milo De Angelis, “Tre poesie”, da “Tema dell’addio”, Mondadori, 2005)

  • Guidami tu, stella variabile, finché puoi…

    un atomo ronzante, a colpo

    dove più punge e brucia.

    (Vittorio Sereni – Stella variabile, Garzanti 1982)

  • Se mè ò studié
    l’è stè par la mi ma,
    ch’la fa una cròusa invéci de su nóm

    “I sacriféizi”
    Tonino Guerra, I bu, Maggioli editore, Rimini, 1993 (Prima edizione: Rizzoli, 1972).

  • Tendono alla chiarità le cose oscure,

    (Montale, “Portami il girasole”, Ossi di seppia, Lo specchio-Mondadori, 1948)

  • hai il sapore del riposo
    con gli ultimi voli della notte e il brucare in silenzio
    (Alfredo De Palchi, “Perchè brucio di calce nel sangue”, FoeminaTellus,
    Joker, 2010)
    perchè tu sei con me
    assorto in un tramonto spalancato
    (Claudia Ruggeri, “Al fanciullo di te vivo”, Inferno minore, Pequod, 2006)
    Io.Tu.Tu ed io.Noi.
    (Fabio Pusterla, “I casi della vita”, Concessione all’inverno, Casagrande,1986)

  • “…ci accomuna la conta differita dei morti
    la mano adusa a separare codici e correnti
    dal gorgo dove si adunano le ore
    indicibile chiusa…”

    Francesco Marotta da “Esilio di voce” Smasher editore 2011

  • Io con la poesia vorrei fare mattoni.

    [Massimo Gezzi, “Mattoni”, L’attimo dopo, Luca Sossella, 2009]

    Nessuna cultura toglierà le mani alle mani,
    la pelle ai vestiti.

    [Mario Benedetti, “Matrimonio al rifugio Fodara Vedla”, Umana gloria, Mondadori, 2004]

  • @ Vittoria, Antonio Fiori e Subliminalpop et Tutti: ricordatevi che si cita UN solo verso per ogni poeta o un blocco di massimo DUE versi per ogni poeta 🙂

    @ maria allo et Tutti: le autocitazioni non valgono.

  • “…Quando verrai o dio dei ritorni
    mi coprirò di rugiada
    e forse morirò
    per ogni possibile resurrezione.”

    (” Riflessi di rugiada-cose sparse di me” di Maria .Allo-Albatros)

  • tutto
    il tondo del
    mondo è qui

    (“Nel bosco” di Elisa Biagini – Einaudi)

    Ora che i piedi abitano fermi il suolo
    è estenuante l’attesa del paradiso.

    (“La terra più del paradiso” di Roberta Dapunt – Einaudi)

    Verrà la morte e avrà i mie occhi
    ma dentro
    ci troverà i tuoi

    (“Cento poesie d’amore a Ladyhawke” di Michele Mari – Einaudi)

  • Illumino spesso gli altri ma io rimango sempre al buio.
    (Alda Merini, Aforismi e magie, BUR Biblioteca Univ. Rizzoli, 2003)

    Tu che dormi, ti affido la luce,
    crescerà a breve fra la campagna e il noce.
    (Cristina Alziati, Come non piangenti, Marcos y Marcos, 2011)

    Sii dolce con me.
    Maneggiami con cura.
    (Mariangela Gualtieri, Bestia di gioia, Einaudi Editore, 2010)

  • Ti sia leggera questa terra, dixi,
    provveda la chi mica chi mera.
    (Giovanni Fontana,Storiellina del triangolo minerale,
    Poesia italiana della contraddizione, Newton Compton Editori, 1989)

    orfeo! gli dice uno, erfeo! gridando, efreo! battendogli la
    faccia con i piedi, ebreo! gli dice allora: “canta!”
    (Adriano Spatola, L’ebreo negro,
    The Position of Things: Collected Poems 1961-1992, Green Integer 165)

    Non si sa chi, non si sa dove, non si sa mai
    non è possibile trovarsi in cerca di se stessi sempre
    (Corrado Costa, Orologio a polvere,
    Poesia italiana della contraddizione, Newton Compton Editori, 1989

  • vedo un futuro, è fatto di questa
    gente che proprio non ne sa niente.
    (Amelia Rosselli, Impromptu,Ed.San Marco dei Giustiniani, 2003)

    Il sacrificio è una
    gara a eliminazione, e la sua ara,
    il posto di lavoro.
    (Valerio Magrelli, Disturbi del sistema binario, Einaudi, 2006)

    effimero, passato, forse scritto
    anch’esso nella memoria del creato.
    (Mario Luzi, Dottrina dell’estremo principiante, Garzanti, 2004)

  • Solo l’amare, solo il conoscere
    conta, non l’aver amato,
    non l’aver conosciuto. Dà angoscia
    il vivere di un consumato
    amore. L’anima non cresce più.
    (Pier Paolo Pasolini, Il pianto della scavatrice, ne Le ceneri di Gramsci, Garzanti, 1957)

  • E c’è da riprovare il già provato
    sterminare l’amore sterminato.
    (Patrizia Valduga, “Donna di dolori”, Mondadori, 1991

    La molteplice natura del tempo
    traveste il suo impercettibile fluire
    (Valentino Zeichen, “Aspetti del tempo”, Gibilterra, Mondadori, 1991

    Se la felicità sia il nostro vero
    o il nostro vero la felicità.
    (Giovanni Giudici, “Maestra di enigmi”, Salutz, Einaudi, 1986

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